Firenze, 13 novembre 2024 – Firenze metterà al bando le key box in centro storico. Anche quelle già installate o appese introducendo, una volta approvata la misura, un effetto retroattivo. Sulle microcassette di sicurezza - uno dei simboli della proliferazione degli affitti turistici brevi su cui nei giorni scorsi si è concentrato il blitz con le X rosse adesive del comitato Salviamo Firenze - scatterà il divieto, annuncia la sindaca Sara Funaro. Lo fa presentando un piano declinato in dieci punti inserito in una delibera di indirizzo che “promuove un modello di turismo più sostenibile, vuol gestire i flussi e migliorare la qualità della vita dei residenti” in una città che nel 2023 ha avuto quasi 10,5 milioni di presenze turistiche concentrate in cinque chilometri quadrati e che sta per chiudere il 2024 a quota 15milioni. La via per portare a casa il risultato, spiegano la prima cittadina e l’assessore al Turismo, Jacopo Vicini, passa da una doppia strategia.
Quella già lastricata e più ‘comoda’ sta nell’inserire lo stop nel regolamento Unesco, lo ‘scudo’ normativo che tutela il decoro del centro; l’altra, sicuramente meno agevole e con diversi interrogativi in più (in primis per Palazzo Vecchio), si rifà alla normativa sulla sicurezza visto che sta agli host comunicare alla questura, tramite un documento valido, le presenze turistiche in arrivo in città. Strategie e campi di intervento diversi, come i tempi, mette in conto il Comune. Così nel primo caso, sfruttando la delibera di indirizzo approvata in giunta e fatti i dovuti passaggi con la Regione e la Sovrintendenza, si tratta di modificare il regolamento Unesco passando dalle commissioni e dal consiglio comunale. Agire sulla leva della sicurezza, invece, prevede un “approfondimento giuridico e normativo al temine del quale decideremo come muoverci“, le parole di Funaro.
In ballo c’è l’estensione del divieto delle key box anche fuori dal centro, ad esempio. Ma, altro fattore non banale, la procedura sul check-in a distanza. “A Venezia chi fa affitti brevi oltre i 120 giorni l’anno ha l’obbligo di risiedere in città e fare il check-in di persona. Però lì hanno una legge speciale” sottolinea Vicini. “Se avessimo una norma speciale, visto che anche Firenze è una città ad alto impatto turistico, sarebbe tutto più semplice. Invece noi ci dobbiamo rifare agli strumenti urbanistici o al regolamento Unesco. Altre volte, addirittura, non abbiamo proprio strumenti per intervenire” ribadisce Funaro. Che aggiunge: “Organizzeremo ad anno nuovo gli Stati Generali del Turismo perché dobbiamo fare un tavolo di lavoro con tutti gli attori istituzionali e gli stakeholders, sia pubblici che privati. Il messaggio che vogliamo dare è che ci sta a cuore la nostra città, e ci sta a cuore che Firenze possa essere attrattiva ma soprattutto vivibile per i residenti”.
Il piano in dieci punti prevede anche l’implementazione dei controlli sui servizi turistici mediante strumenti informatici e l’intelligenza artificiale (sul modello spagnolo) e formalizza una misura annunciata nelle settimane scorse: il divieto degli amplificatori portatili o altoparlanti per le guide turistiche. Inoltre, istituisce il tavolo permanente per il turismo. La delibera, oltre a promuovere campagne di comunicazione “sul turismo sostenibile“, andrà a disciplinare anche l’esposizione dei Cin (codice identificativo nazionale degli affitti brevi) sui palazzi, che dovranno avere delle caratteristiche precise. A partire dalla loro omogeneità, sganciandosi dal rischio di avere decine di migliaia di targhette diverse per ogni abitazione. Non solo. L’altra stretta riguarda “nuovi limiti” ai veicoli atipici. Cicli, automobili, ma sopratutto golf car e risciò. Qui l’altoltà sarà duplice, garantiscono Funaro e Vicini: interdire l’accesso in determinate zone del centro storico e fissare un tetto massimo sul numero.