Djavan, eterno spirito libero: "Perugia come mi sei mancata"

Il ritorno in Italia domenica all’Umbria Jazz, dopo 30 anni d’assenza, dell’icona della “Musica Popular Brasileira“

Djavan, eterno spirito libero: "Perugia come mi sei mancata"

Djavan, eterno spirito libero: "Perugia come mi sei mancata"

"In tutto questo tempo non m’è mancato solo il clima di Perugia, ma anche quello del festival, col suo grande cartellone ricco musica, di ospiti e di vita" dice Djavan parlando della sua rentrée ad Umbria Jazz trent’anni dopo l’ultima volta.

La stella nata nel ’49 a Maceiò nello Stato dell’Alagoas, è attesa domenica alle 21 sul palco dell’Arena Santa Giuliana, per un viaggio nell’MPB (Musica Popular Brasileira) in bilico tra bossa nova e rock, jazz e quel funk frequentato nei primi anni Ottanta pure con Stevie Wonder tra i solchi dell’album Luz.

Al suo fianco, João Castilho Neto alla chitarra, Marcelo Mariano al basso, Luiz Felipe Alves alla batteria, Paulo Calasans e Renato Fonseca alle tastiere, Jessé Sadoc e Marcelo Martins a tromba e sassofono.

Djavan, lo spettacolo è ottimista come il suo ultimo album “D” nato in pandemia?

"Assolutamente. La maggior parte delle canzoni le ho scritte in casa e registrate con la mia famiglia. La Iluminado che faccio pure in concerto, ad esempio, l’ho scritta per esorcizzare la cupezza di quei tempi con messaggi lievi e positivi".

Pensa che il tropicalismo di Caetano Veloso, Gilberto Gil, Gal Costa riesca ancora ad influenzare la MBP di oggi?

"Sicuro. Le nuove generazioni stanno sedute sulle spalle di quelle che le hanno precedute".

Cos’ha significato per lei il successo di “Soul food to go” e la collaborazione con i Manhattan Transfer per il loro album “Brasil”?

"Rimane un’esperienza che mi ha reso molto felice, offrendomi la possibilità di portare la mia musica pure ad un pubblico che prima non mi conosceva".

A proposito, fra i tanti interpreti delle sue canzoni a quale è più legato?

"A Caetano Veloso, Maria Bethânia, Gal Costa, che hanno interpretato le mie canzoni in modo straordinario, fondendo la mia musica col loro amore per la musica".

In Italia ha collaborato con Loredana Bertè e Fiorella Mannoia. Che ricordo ha di quelle esperienze?

"Buono, ma è passato tanto tempo. Lo scambio musicale e culturale è sempre stimolante, soprattutto con gli artisti di un paese come l’Italia che ha goduto in Brasile di grande popolarità".

Cosa le piace di più della musica italiana?

"Adoro Peppino Di Capri, Rita Pavone, e pure Pino Daniele".

Perché in un album del 2018 per paragonare la forza delle donne a quella di un vulcano ha scelto il Vesuvio?

"Il Vesuvio è forse il vulcano più famoso del mondo, il più ‘glamour’, se si può usare un termine del genere per indicare un vulcano. Ma mi è venuto in mente di paragonare la forza di una donna a quella di un vulcano e mi è piaciuto molto questo paragone che rendeva la canzone era bellissima".

Fra i nuovi talenti della MBP chi l’ha colpito di più?

"Il Brasile è un paese continentale con musica diversificata. Sono tanti i giovani talenti emergenti in diversi segmenti. Mi piace molto quello che sta facendo Emicida, perché mescola musica urbana con MPB e parla a un pubblico molto variegato".

Andrea Spinelli