Manca la continuità didattica proprio per i più fragili. È un problema annoso quello dei docenti di sostegno. Quelli di ruolo sono pochi ed il numero di specializzati resta insufficiente, tanto che "il 70% dei supplenti di sostegno è privo di titoli di specializzazione" hanno più volte denunciato i sindacati. Ma quest’anno i problemi nuovi si sommano ai vecchi: per la prima volta hanno avuto una supplenza annuale tutti gli specializzati all’estero il cui titolo non è ancora stato validato dal nostro ministero, che ha poi previsto una riserva di posti del 15% per coloro che hanno svolto il servizio civile universale, introdotto nel 2017.
Ecco che, a Campi Bisenzio, la novità ha portato alla perdita del posto da parte di docenti con esperienza, a vantaggio di giovani alle prime armi. "Siamo vittime di un algoritmo di cui non conosciamo il funzionamento - non usa mezzi termini Cristina Domenichini, dirigente del comprensivo Hack -. Ho constatato che l’aver svolto il servizio civile universale ha rappresentato un titolo di precedenza. Una nostra docente è stata scalzata da persone con zero punteggio di servizio. Non ho nulla contro questi giovani, che stanno dando il massimo. Ma non si fa il bene degli alunni con disabilità". Claudia, mamma di un ragazzino con lieve disabilità di terza secondaria di secondo grado, ha scritto una serie di lettere, dall’Usp al ministero: "Mi ha risposto solo l’assessorato di Campi, oltre alla scuola - racconta -. È illogico che mio figlio debba ricominciare il suo percorso da zero. Per lui erano stati anche pensati dei progetti. Tutto saltato. Lui si trova bene con l’attuale docente, ma è stato spezzato un filo importante". "Speravo in una riconferma - dice Imma Paciello, la docente in questione -. Invece adesso lavoro in un altro istituto ed ho dovuto lasciare gli alunni che seguivo. Non è così che si fa inclusione. I ragazzi con disabilità devono contare su una figura stabile". In tutte le scuole il forte turnover sul sostegno è ormai una triste realtà da anni. Per esempio, l’Iis Sassetti-Peruzzi quest’anno deve fare a meno di una decina di prof di sostegno che contavano di tornare in quella scuola. Al loro posto, invece, come fa sapere il preside Di Cuffa, alcuni specializzati all’estero.
"La continuità didattica è un bene assoluto e, soprattutto ai ragazzi con disabilità, dovrebbe essere assicurata al 100% - interviene sull’argomento Gabriele Toccafondi, ex sottosegretario all’istruzione -. Pensare che il ministro Valditara aveva annunciato la grande novità riguardo alla possibilità delle famiglie di decidere in merito alla continuità didattica sul sostegno. Ma la realtà va nel senso opposto. Ed è grave che proprio i più fragili ogni anno si trovino di fronte un docente diverso. Gli algoritmi non bastano. Per il sostegno si deve guardare agli studi e all’esperienza sul campo".
Elettra Gullè