
Ieri mattina nella pieve di Santo Stefano il funerale di Filippo Biagiotti
"Non si può descrivere cosa si prova quando si perde il proprio padre". Sono state le parole del figlio Michelangelo, lette da uno zio, a far vibrare ieri mattina la Pieve di Santo Stefano, dove si è celebrato il funerale di Filippo Biagiotti, scomparso mercoledì a 52 anni dopo un malore. "Ha lasciato un vuoto immenso nella nostra vita – ha aggiunto – è stato una presenza costante e un esempio, resterà sempre presente accanto a noi".
Insieme a lui la madre, Ilaria, e la mamma di Filippo, Grazia, stretti un unico abbraccio. Tanti i cittadini che gli hanno voluto dare l’ultimo saluto, accomunati dalle parole del pievano, don Marco Fagotti, che ha concelebrato, fra gli altri, insieme a don Ivo Marchi, correttore della Misericordia di Campi, associazione di cui Biagiotti era parte attiva: "La nostra vita è una fuga impari dalla morte. Solo Gesù è la vera consolazione, non cercate altre risposte perché non ci sono". Poi è stata la volta dello zio, di uno degli amici di infanzia, tutti intenti a tracciare il ritratto di una "persona buona, amabile e sincera". "Quelli che stiamo vivendo – ha aggiunto il Provveditore della Misericordia, Cristiano Biancalani – sono momenti in cui la fede è messa in discussione e la tua morte mi fa veramente male. Ma sono certo che ora tu sia già nelle braccia del Signore e mi faccio ‘bastare’ questo, è una certezza che mi smorza il dolore della perdita".
Pier Francesco Nesti