Firenze, l’insediamento del nuovo vescovo Gambelli: “La città sia germoglio di pace”

Dopo altri lunghissimi applausi che hanno interrotto due volte la lettura, la solenne benedizione apostolica conclude la cerimonia durata quasi tre ore. Buon cammino arcivescovo Gherardo.

Il vescovo Gherardo distribuisce la comunione fuori dall'ottagono del Duomo, a un gruppo di disabili e ad altri fedeli. Gesto quello dello scendere tra il popolo, non certo irrituale, ma di sicuro non abituale in una celebrazione pontificale come quella in corso

All'offertorio il coro intona 'Servire è regnare' in una versione riarrangiata, che mantiene inalterato tuttavia il messaggio di Gen Verde, uno dei gruppi musicali liturgici dei Focolari di Loppiano, tra i più eseguiti durante le messe soprattutto parrocchiali e comunitarie. Dalla liturgia eucaristica la concelebrazione è presieduta dal nuovo arcivescovo, che ha preso possesso della cattedra

"La voce della Chiesa resterà sempre una voce scomoda per le logiche del mondo e, se anche non ci venga chiesto, come a Giovanni, il sacrificio della vita, resta anche per noi il compito di non lasciarci irretire dalla seduzione del consenso o dall'illusione di un ascolto che non produce conversione o di un plauso interessato fino a quando non entra in gioco la propria posizione nel mondo. Giovanni ci insegna che la missione è fondamentalmente dono di sé, senza limiti, alla verità". Le parole del cardinale Betori che durante la propria omelia, sottolinea l'importante concomitanza dell'immissione del nuovo arcivescovo con il 24 giugno, festa di San Giovanni: "Che l'ordinazione episcopale del nuovo arcivescovo di Firenze avvenga nel giorno in cui la città celebra la solennità della natività di San Giovanni Battista suo patrono, è un invito a guardare al ministero del vescovo alla luce della figura del Precursore del Signore- aggiunge Betori rivolgendosi a Gambelli- è un riferimento alto, caro don Gherardo, ma che non deve intimorirti, piuttosto deve far sentire la tua vita inserita nel mistero del disegno d'amore in cui Dio coinvolge la nostra umanità". Il testo completo dell'omelia (clicca qui)

Nel pomeriggio il nuovo arcivescovo visterà il nuovo pediatrico Meyer, la Fondazione opera diocesana di assistenza di Firenze a Villa San Luigi (che accoglie bambini e giovani adulti con disabilità intellettiva per svolgere percorsi riabilitativi) e la Casa della solidarietà San Paolino (che ospita mamme con bambini, donne sole e anziani).

L'arcivescovo eletto ha scelto come motto episcopale le parole «Omnia cooperantur in bonum», tratte dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8, 28): «Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio. Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno». 

"Ieri come oggi, in tempi difficili come quello che stiamo vivendo, di cambiamento d'epoca, non basta fare il bene, bisogna fare bene il bene". Lo sottolinea don Gherardo Gambelli nel discorso pronunciato durante i saluti alle autorità prima della messa e della sua ordinazione a vescovo. "Per quel che mi riguarda esprimo qui la mia ferma volontà di collaborare con tutte le persone di buona volontà nell'impegno per la costruzione di una società sempre più giusta e fraterna", sottolinea. "Le opere artistiche della nostra città, come il Codice Rustici, ci ricordano che solo quanto è stato compiuto con gioia nel rispetto e nell'attenzione ai poveri, agli emarginati e agli esclusi rimane ed è degno di essere ricordato. Che ognuno di noi sappia trarre dal proprio bagaglio spirituale e culturale le risorse migliori per fare in modo che la bellezza di Firenze risplenda non solo nei suoi monumenti, ma anche e soprattutto nei suoi cittadini, e da qui diffondersi, come germoglio di giustizia e di pace nel mondo". Il nuovo vescovo, ringrazia le istituzioni "presenti sul territorio per il loro impegno a servizio del bene comune, particolarmente a quanti stanno per iniziare a svolgere un nuovo incarico, i miei più sinceri auguri di buon lavoro". In queste ore, infatti, a Firenze e in altri comuni del territorio, sono aperte le urne per i ballottaggi.

Il vicario generale monsignor Giancarlo Corti legge il mandato del Papa per l'ordinazione di don Gambelli con tanto di citazione di Dino Campana. La bolla papale è l'annuncio delle motivazioni della scelta e illustra i doveri del nuovi vescovo e si conclude con un lungo applauso di una Cattedrale sempre più gremita di oltre 4000 fedeli. Il cardinale Betori pronuncia l'omelia rivolgendosi direttamente a don Gherardo a cominciare dall'esempio di Giovanni il Precursore: "Non temere, caro Gherardo "

Gonfaloni di Firenze e Castelfiorentino, paese di origine di don Gambelli, e il labaro della Società di San Giovanni Battista. La prima lettura dal libro del profeta Isaia è stata affidata al fratello di don Gherardo.

Betori nell'iniziare la solenne liturgia dà il benvenuto ai vescovi e al nuovo arcivescovo

Partita adesso la processione dal Battistero al Duomo, con ingresso dalla porta centrale e saluto delle chiarine e del Gonfalone di Palazzo Vecchio. Anima la liturgia un coro di cori di 280 elementi fra gruppi parrocchiali e Cappella musicale della Cattedrale, diretta dal maestro Michele Manganelli e accompagnata all'organo da Daniele Dori. In scaletta anche un brano del Gen Verde 'Servire è regnare' chiesto espressamente da don Gherardo

Il cardinale Giuseppe Betori indossa la casula del Convegno ecclesiale del 2015, la croce pettorale e il bastone pastorale del cardinale, ora Venerabile, Elia Dalla Costa, che passerà nelle mani di don Gherardo a ordinazione avvenuta, oltre all'anello di Papa Paolo VI, donato a Firenze in occasione della messa di Natale post alluvione del 1966

"Con emozione diamo il benvenuto a don Gherardo Gambelli, nuovo arcivescovo di Firenze. A nome di tutta la comunità fiorentina abbracciamo e accogliamo don Gherardo con preghiera e con l'augurio, dal più profondo del cuore, che Firenze continui a essere la città sul monte che illumina il mondo con il linguaggio della pace, della solidarietà e dell'umanità". E' quanto pronuncia il sindaco Dario Nardella nei saluti delle autorità al nuovo vescovo di Firenze.

Processione sotto la pioggia fino al Battistero di San Giovanni per l'omaggio al patrono e ricevere l'offerta dei Ceri dalla società di San Giovanni Battista

Al Bigallo don Gherardo incontra il sindaco Dario Nardella, il prefetto Francesca Ferrandino, il questore Maurizio Auriemma, il presidente della San Giovanni, il governatore Eugenio Giani, il presidente di Montedomini, Luigi Paccosi e altre autorità.

Concelebrano i vescovi della Toscana e oltre 300 sacerdoti. Consacrante principale il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo emerito. Coconsacranti il cardinale Gualtiero Bassetti, che da rettore del seminario ha formato don Gherardo, monsignor Giovanni Roncari, vescovo di Grosseto-Pitigliano-Sovana, che lo ha avuto come parroco a Firenze, monsignor Giovanni Bizzeti, gesuita fiorentino, vicario apostolico di Anatolia, vicino a don Gambelli nel percorso di crescita nella fede, e monsignor Tinoudj, vescovo ciadiano della diocesi nella quale don Gherardo è stato missionario quasi 12 anni. 

La cattedrale Santa Maria del Fiore inizia a riempirsi per salutare il nuovo arcivescovo di Firenze, don Gherardo Gambelli. Sono attese almeno 4.000 persone