Firenze, 13 ottobre 2017 - Il sacerdote italiano sequestrato in Nigeria è don Maurizio Pallù, appartenente al Cammino neocatecumenale, da tre anni in missione nel Paese africano. Don Maurizio, riporta Avvenire, ha 63 anni, originario di Firenze, dove ha incontrato il Cammino neocatecumenale, è stato missionario laico per 11 anni in diversi Paesi del mondo.
Nella parrocchia a San Bartolomeo in Tuto alle porte di Firenze, don Maurizio Pallù, il prete rapito oggi in Nigeria, si è recato spesso anche negli ultimi tempi, di ritorno dal paese africano. Al telefono della parrocchia, in serata, risponde il viceparroco che dice di averlo visto per l'ultima volta meno di un mese fa. Qui tutta la comunità lo conosce bene. «Ci siamo scambiati un saluto, mi ha detto che andava tutto bene e che cercava di fare bene la sua missione», afferma il viceparroco colpito per quanto accaduto
Pur essendo nato a Firenze, don Pallù non appartiene al presbiterio fiorentino. L'arcivescovo, cardinale Giuseppe Betori, tuttavia, appresa la notizia, segue la vicenda con apprensione e invita alla preghiera. «Papa Francesco è stato informato del sacerdote italiano rapito in Nigeria, don Maurizio Pallù, e sta pregando per lui», ha riferito il direttore della Sala stampa vaticana, Greg Burke.
Secondo quanto si apprende, don Maurizio sarebbe stato rapito da un gruppo armato mentre si trovava con altre quattro persone nei pressi di Benin City. I rapitori avrebbero sequestrato il sacerdote dopo aver rapinato il gruppo. Sulla vicenda è al lavoro l'Unità di crisi della Farnesina, mentre la procura di Roma ha aperto un fascicolo coordinato dal pm Sergio Colaiocco.
Maurizio Pallù è nato a Firenze il 18 ottobre 1954. Nel 1971 ha incontrato il Cammino neocatecumenale. Nel 1977, si legge in una breve biografia pubblicata dalla parrocchia di San Bartolomeo in Tuto a Casellina ( Firenze), si è laureato in storia e dopo sei anni è partito come missionario. Nel 1988, alla morte del padre, è entrato nel seminario «Redemptoris Mater» di Roma. Nel 1991 è stato ordinato presbitero e dopo due anni, trascorsi lavorando come cappellano, in due parrocchie di Roma, è stato inviato in Olanda.