FIRENZE
Cronaca

Donano il sangue e si sposano. L’ago, l’altare e la festa in Rsa: "Questo sia esempio per tutti"

Dal Meyer a Palazzo Vecchio, la scelta di Giulia e MIchele: "Un regalo essenziale per la vita". Il pranzo nuziale nella casa di riposo della madre di lei, ricordando un uomo speciale.

Donano il sangue e si sposano. L’ago, l’altare e la festa in Rsa: "Questo sia esempio per tutti"

Dal Meyer a Palazzo Vecchio, la scelta di Giulia e MIchele: "Un regalo essenziale per la vita". Il pranzo nuziale nella casa di riposo della madre di lei, ricordando un uomo speciale.

di Manuela Plastina

Hanno deciso di vivere il loro giorno più bello facendo un regalo agli altri: hanno donato il loro sangue poco prima di dire il loro ‘Sì’ più importante. Giulia e Michele hanno unito le loro vite per sempre nella Sala Rossa del Comune , per poi festeggiare con un pranzo nuziale davvero particolare: nella Rsa dove la mamma dello sposo vive e da cui non ha potuto allontanarsi neanche in questa bella occasione. Ma prima di varcare il portone di Palazzo Vecchio, Giulia e Michele hanno fatto tappa in un altro luogo simbolo : il Meyer.

Si sono rivolti al centro trasfusionale dell’ospedale pediatrico, un luogo in cui sono ormai "di casa": da 14 anni fanno parte della famiglia dei donatori abituali di sangue e plasma. Medici, infermieri e operatori li aspettavano in un ambulatorio addobbato per l’occasione con fiori e palloncini. Giulia e Michele, sorridenti e emozionati, si sono accomodati – come ormai loro splendida abitudine – sulle speciali poltrone del reparto e hanno donato il sangue; lei era vestita con un elegante tubino nero, lui con camicia e cravatta, i loro abiti nuziali.

Ad accompagnarli, c’era il personale del centro trasfusionale: tutti emozionati come i due promessi sposi. Immancabile la presenza di Adriano Rossi, l’infaticabile presidente dell’Avis di Campi Bisenzio che nel 2010 li convinse a diventare donatori. "Il 97% dei nostri soci dona il sangue per bambini e adolescenti dell’ospedale pediatrico: è un legame speciale con la nostra associazione" sottolinea Rossi.

"Anche questo giorno per noi così importante – ricorda Giulia – doveva essere contrassegnato da un gesto bello e generoso". Un pensiero delicato e altruista proiettato anche al futuro: "Da ora in poi, i nostri futuri anniversari ci ricorderanno l’importanza di un dono essenziale per la vita di tanti bambini e adulti. Speriamo col nostro esempio di convincere tante persone a fare altrettanto". Un cerotto sul piccolo segno lasciato sul braccio dall’ago e poi di corsa verso Palazzo Vecchio, ma non prima di aver dedicato un pensiero a Claudio, anche lui storico donatore del Centro trasfusionale.

"La prima volta lo avevamo convinto noi a venire qui – ricordano Giulia e Michele –, poi ne è diventato un assiduo frequentatore. Rinunciava sempre alla colazione offerta ai donatori per regalare i biscotti ai piccoli di passaggio. Ora che non c’è più, non possiamo dimenticare la sua generosità".