"Donne e lavoro". Maestrelli esclusa scrive al ministro

Scontro a Firenze su un evento sulle "Donne al lavoro" senza la partecipazione della consigliera di parità della Toscana. Maria Grazia Maestrelli esclusa e critica la mancanza di riconoscimento del suo ruolo. La Regione Toscana e l'assessora Nardini non hanno ancora risposto.

"Donne e lavoro". Maestrelli esclusa scrive al ministro

Scontro a Firenze su un evento sulle "Donne al lavoro" senza la partecipazione della consigliera di parità della Toscana. Maria Grazia Maestrelli esclusa e critica la mancanza di riconoscimento del suo ruolo. La Regione Toscana e l'assessora Nardini non hanno ancora risposto.

Un incontro sulle "Donne al lavoro: tra stereotipi e discriminazioni", ma senza il coinvolgimento della consigliera di parità della Toscana. È scontro su un evento nell’ambito della Fiera del Lavoro, organizzata dalla Regione e da Arti, l’Agenzia toscana per l’impiego. Ai pomeriggi di riflessione, uno in particolare dedicato al tema, non è stata invitata Maria Grazia Maestrelli (nella foto), che riveste il ruolo di consigliera regionale di parità. E’ una figura istituita dalla legge 125/1991 e nominata con decreto ministeriale su designazione delle Regioni.

Così Maestrelli, esclusa dal convegno, ha scritto una lettera alla ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone, alla consigliera nazionale di parità Filomena D’Antini, al presidente della Toscana Eugenio Giani, all’assessora alle politiche di genere Alessandra Nardini e alla Commissione tripartita. "Apprendo con stupore – si legge – che nell’ambito della Fiera Toscana del Lavoro, organizzata dalla Regione Toscana, c’è un pomeriggio dedicato a ’Donne al lavoro: tra stereotipi e discriminazioni’. Non solo non è prevista la presenza della consigliera regionale di parità della Toscana, ma non si fa minimamente riferimento al lavoro che la medesima svolge. Credo che tale ignoranza del ruolo della consigliera di parità sia grave non solo perché non riconosce il lavoro svolto ma perché non dà visibilità di questo strumento alle donne che potrebbero averne bisogno". La Regione Toscana e l’assessora Nardini, da noi interpellate, si riservano di rispondere nei prossimi giorni.

Li.Cia.