ROSSELLA CONTE
Cronaca

Donne e l’incubo violenza di notte: “I lavori in pub e locali? Non li accettano più”

Firenze, prima del Covid il 70% dei dipendenti della nightlife erano ragazze. Ora su 1.500 impiegati la quota rosa è del 20%. Difficilissimo trovare cameriere e bariste. "E anche fare un’uscita oggi preoccupa molte"

Firenze, 24 gennaio 2024 – Con una mano stringere le chiavi di casa, pronte per essere inserite nella serratura e nell’altra il telefono perché non si sa mai. Sedersi vicino al guidatore quando si prende l’autobus o camminare a passo svelto se si va a piedi guardandosi bene alle spalle. Sono le regole che non si trovano in nessun manuale ma che le donne che lavorano quando non c’è più il sole o devono uscire di casa all’alba tengono bene a mente. Perché la notte (e non solo) non è più un mondo per donne.

Lo dice il Silb, il sindacato da ballo di Confcommercio Firenze, alla luce di un sondaggio effettuato sui propri associati. Se prima della pandemia i 50 locali serali fiorentini davano lavoro a circa 1.500 persone, con contratti di natura diversa, di cui il 70% erano donne, oggi la quota rosa è scesa al 20%. "Trovare una ragazza da assumere oggi è difficilissimo a differenza di quanto accadeva prima della pandemia. Le donne hanno paura, chi ancora si ostina a lavorare di notte lo fa munendosi di spray al peperoncino da tenere stretto lungo il tragitto di rientro o organizzandosi con i colleghi per un passaggio per il ritorno" sottolinea Riccardo Tarantoli, presidente Silb Confcommercio Firenze.

Lui è anche un imprenditore e gestisce uno dei locali più frequentati dal mondo della notte: "Abbiamo notato anche una flessione della clientela femminile – racconta -. I genitori ci stanno più attenti a mandare le proprie figlie fuori la sera, soprattutto in centro dove è difficile arrivare in macchina e quindi sarebbero obbligate a fare dei tratti da sole". Di storie ce ne sono tante sui tavoli del Silb: c’è la ragazza che è stata importunata mentre tornava alla macchina o quella rapinata. "La mancanza di sicurezza – dice Tarantoli – è una limitazione della libertà personale. Occorrerebbero maggiori controlli".

Una situazione che conosce bene Maurizio Merico, titolare del Bar Arcobaleno di via Alamanni e di altri locali nel centro storico. Lui la mattina apre alle 6-6.30 del mattino ed è molto preoccupato per le sue dipendenti. "Quasi ogni giorno capita che trovino uomini che dormono fuori, persone che girano con i coltelli, vetri rotti ovunque – le sue parole -, a volte sono arrivate attimi dopo i ladri. Purtroppo, a quell’ora, quando arrivano è buio e gira solo brutta gente".

Al titolare del Bar Arcobaleno più volte sono arrivate le telefonate dei genitori delle dipendenti "molto preoccupati della situazione".

"Anche ora una delle ragazze mi ha raccontato di avere paura la mattina, ho cercato di combinare i turni in modo che possano mettersi d’accordo e magari decidere di arrivare insieme. Per noi è una grossa responsabilità, purtroppo a malincuore, con il tempo saremo costretti ad assumere sempre più uomini e meno donne e questo non è giusto".