NICCOLO' GRAMIGNI
Cronaca

Donne, Medici Firenze: “Più attenzione alla salute femminile e alla medicina di genere”

Lucia Toscani, coordinatrice della Commissione Pari Opportunità dell’Ordine, e la Giornata nazionale della salute della donna: “Serve maggiore consapevolezza e una formazione attenta alle differenze”

Le parole di Lucia Toscani

Le parole di Lucia Toscani

Firenze, 22 aprile 2025 – “La medicina di oggi ha il compito di riconoscere e valorizzare le differenze di genere, per garantire cure più eque e personalizzate. È un percorso ancora aperto, che richiede attenzione, ascolto e un cambiamento culturale condiviso”. A dirlo è Lucia Toscani, coordinatrice della Commissione Pari Opportunità dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze, in occasione della Giornata nazionale della salute della donna, che si celebra oggi 22 aprile.

“Per lungo tempo – spiega Toscani – le esigenze specifiche di salute delle donne sono state meno esplorate, perché i modelli di ricerca e cura erano spesso pensati su base maschile. Oggi abbiamo gli strumenti per correggere questo squilibrio, ma è fondamentale continuare a investire nella formazione dei professionisti e in una maggiore consapevolezza generale”. Malattie cardiovascolari, disturbi autoimmuni e salute mentale sono solo alcuni ambiti in cui le differenze di genere incidono in modo rilevante, sia nei sintomi che nella risposta alle terapie. “Conoscere queste differenze – aggiunge Toscani – ci permette di fare diagnosi più accurate e di costruire percorsi terapeutici più efficaci”.

L’Ordine dei Medici di Firenze, attraverso il lavoro della Commissione Pari Opportunità, promuove politiche di prevenzione mirata, programmi di educazione sanitaria e percorsi di aggiornamento per tutti i professionisti del settore. “L’obiettivo – conclude Toscani – è quello di garantire a ogni donna, in tutte le fasi della vita, un accesso consapevole e qualificato alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura. La salute delle donne è un tema centrale per il benessere di tutta la società: una medicina più inclusiva è una medicina migliore per tutti”.