
Dori Ghezzi nel segno di De André: "Con Faber fu amore a prima vista"
Salvadori
La villeggiatura per lei come tutte le star della canzone anni Settanta e Ottanta non esisteva. L’estate era lavoro, far divertire chi era in vacanza con canzoni melodiche e che evocavano la spensieratezza, in un periodo in cui sotto il solleone si dimenticavano i problemi.
Il mare per Dori Ghezzi era un miraggio con centinaia e centinaia di serate. A maggior ragione dopo che la relazione con Fabrizio De André diventò ufficiale. Lei comunque ha lasciato il segno. Come cantante e come compagna di vita.
Ma l’inizio della vostra relazione, Dori, non è stato facile non perché tra voi non ci fosse amore ma per la gente che era pronta a giudicare
"Io ho sempre cercato di separare i due ruoli. Ero un’ammiratrice di Fabrizio, cantavo le sue canzoni. Tra noi fu amore a prima vista ma c’è voluto qualche anno per ufficializzare. Lui era sposato e siamo andati con i piedi di piombo. Al suo primo live nella primavera del 1975 alla Bussola ho preferito non andare. I fotografi erano pronti a immortalarci anche se il gossip non era ancora quello di oggi. Stavamo già insieme ma non volevo pettegolezzi. Eravamo complementari e ci amavamo follemente".
Ma quella sera del debutto di fronte alla gente ci pensarono i suoi amici Paolo Villaggio e Marco Ferreri a portare di peso sul palco Faber che non voleva uscire dal camerino...
"Era terrorizzato dal contatto col pubblico. Un po’ come mi accadeva a me. Io sarei rimasta 24 ore di seguito in sala registrazione a provare e a migliorarmi. Ma i concerti dal vivo erano necessari oltre che richiestissimi. In particolare il palco di Sanremo per me era traumatizzante ma quella ribalta era troppo importante. Anche Fabrizio poi ha capito che doveva farlo e dopo aver rotto il ghiaccio alla Bussola fu un tour straordinario. Anche al tendone di Bussoladomani andarono in scena concerti travolgenti".
Quale canzone di Fabrizio ama di più Dori Ghezzi ?
"Dipende dal momento, dall’umore che ho quando le ascolto. Indubbiamente Amore che vieni, amore che vai ha un fascino particolare. È qualcosa di straordinario ma il suo repertorio è tutto incredibile. Un grandissimo come Leonard Cohen era un fan scatenato di Fabrizio. Veniva ai concerti e voleva cantare i suoi pezzi".
Poi a un certo punto Dori Ghezzi dice basta e chiude la sua carriera musicale. C’era stato il rapimento e indubbiamente altri fattori incisero. Ma perché questa decisione?
"Semplicemente perché ero consapevole di aver dato tanto e pensavo che avevo altro da fare. È stato giusto così e non rinnego nulla. Anche Fabrizio dopo La canzone di Marinella ebbe un momento in cui pensava di smettere ma non lo fece. Aveva ancora tanto da dire. Ora con la Fondazione c’è bisogno di tenere vivo il valore della sua opera. Certo che se lui vedesse cosa viene proposto ora dal mondo discografico non commenterebbe in modo positivo".
Qual è il luogo del cuore di Dori Ghezzi?
"Lo devo sempre trovare ma nonostante quello che è successo dico la Sardegna. La Liguria, la Versilia e tutta la Toscana hanno inciso positivamente sulla nostra vita. Non solo professionale".