"Quando riferendoci alla sanità si parla di aziende, dobbiamo mantenere fermo il principio che una cosa è l’organizzazione, un’altra è prendere a prestito i canoni di un certo modo di pensare l’economia per tagliare i servizi. Questo non è accettabile". Sono le parole di Nicola Armentano, consigliere della Metrocittà con delega alla Sanità. Parole nette che arrivano dopo l’iniziativa dei sindaci del Mugello: una lettera inviata alla Regione per scongiurare la carenza dei medici di famiglia. La promessa di Armentano è di un impegno per portare l’argomento in Consulta delle professioni sociosanitarie, organo presente in Metrocittà. "Nella salute - sottolinea Armentano - è la comunità pubblica che si fa carico delle domande di tutti i cittadini, soprattutto delle persone più fragili e anziane, che magari vivono in luoghi decentrati, come può essere nell’Alto Mugello. Come Città Metropolitana e grazie al contributo che può dare la Consulta siamo pronti a dare il nostro supporto per individuare soluzioni al problema della presenza dei medici di medicina generale".
Il problema era nato dopo il pensionamento dal 1 gennaio di uno dei due medici che operavano nell’area e in attesa di un nuovo bando per l’assegnazione del posto. Per attutire il disagio l’Asl ha richiesto ai medici della Continuità assistenziale già in servizio la disponibilità per 20 ore settimanali aggiuntive (a oggi una sola ha risposto per mezza giornata alla settimana alternato tra Marradi e Palazzuolo). I sindaci sono critici rispetto a questo provvedimento e chiedono. Armentano intanto aggiunge: "La popolazione diminuirà ancora di più senza i servizi essenziali. Ecco perché la medicina di base deve essere la più prossima possibile alla cittadinanza, altrimenti diventa complicato garantire a tutti i servizi essenziali sanitari di cui si ha bisogno ogni giorno".