"Dove giocherà la Fiorentina?". Gli striscioni e le ipotesi. Il Viola Park?

Luca Lotti (Empoli) provoca. Casini risponde: "E’ senza fondamento" .

Lo striscione campeggia in curva Ferrovia e pure in Maratona. "#Dove giocherà la Fiorentina?". In fondo che il tifo fosse in linea con il Commisso-Barone pensiero non era una novità dopo l’uscita a gamba tesa dei giorni scorsi. E questo accade a 48 ore dall’incontro in prefettura con gli attori principali dell’affaire stadio. La Viola ovviamente che deve scegliere dove giocare e comunicarlo alla Lega (anch’essa invitata), il sindaco Dario Nardella, proprietario del Franchi (e patron del restyling finanziato in parte con i soldi del Pnc-Pnrr), il governatore Eugenio Giani e i convitati di pietra: l’Empoli calcio e la sindaca Brenda Barnini, da sempre contraria.

Proprio ieri Luca Lotti (al tavolo in qualità di consulente esterno) ha parlato della questione a Toscana Tv. "Mi pare di capire che la partita sullo stadio sia prettamente fiorentina, tra la società e Comune, più che con il Governo. Però ascolteremo il prefetto. Nella vicenda l’altro attore importante è il Comune di Empoli, che è il proprietario del Castellani e il sindaco Barnini si è già espresso sulla vicenda. Il problema si è creato all’inizio quando non si è voluto affrontare quando era il momento – ha detto l’ex ministro dello sport –. Oggi si sta rincorrendo un problema che andava risolto prima". Il comportamento della società sarà quindi di attendismo. E ancora: "Io penso – sempre Lotti – che il Viola Park, oltre che essere un grande investimento, potrebbe essere anche una soluzione. Ma qui mi limito a commentare da osservatore. La Fiorentina non ha mai nascosto di voler investire e mettere soldi, ma quando si è saputo, magari unendoli a soldi privati, non c’è stata una grande lungimiranza su Commisso".

Immediata la risposta del sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini: "E’una suggestione senza realtà: significherebbe per la Fiorentina smontare una delle perle del Viola Park il mini stadio da 3000 posti. Sarebbe un costo, uno spreco e uno spregio al più bel centro sportivo. Sullo stadio c’è un’unica soluzione: sospendere l’iter, ottenere dal Governo il congelamento delle risorse che è assolutamente possibile e rinviare l’avvio dei lavori alla prossima amministrazione comunale che potrà così ricalibrare attraverso una partnership pubblico privato come previsto dal dlgs 36/23 insieme alla Fiorentina il progetto stadio. Sfruttare questo tempo per rivedere il progetto di cantierizzazione prevedendo, cosa anche questa assolutamente fattibile, la possibilità di far coesistere lavori e partite".