Firenze rischia ancora di perdere un altro pezzo della sua storia. Il futuro di Dreoni Giocattoli, lo storico negozio che da oltre un secolo fa sognare generazioni di bambini, resta appeso a un filo. Nonostante gli sforzi delle sorelle Silvia e Laura Dreoni, la terza generazione alla guida dell’attività, il rischio chiusura non è ancora scongiurato. La notizia della possibile cessazione dell’attività era emersa qualche giorno fa e al momento una decisione definitiva non è stata presa, anche se resta in piedi l’ipotesi di restare aperti con spazi ridotti. Questo, almeno, è quello che vorrebbero le titolari. "Ce la stiamo mettendo tutta per trovare soluzioni", raccontano con voce carica di emozione le due sorelle, "ma la situazione resta difficile".
Dopo la pandemia, il calo delle nascite e la rivoluzione digitale hanno reso ancora più fragile un settore già in crisi. I bambini oggi ricevono il loro primo dispositivo elettronico già da piccolissimi, mentre i negozi fisici subiscono la concorrenza spietata dell’online.
"Molti vengono a vedere i giocattoli, ma poi comprano su internet", spiegano le titolari. Per resistere, Dreoni sta valutando un ridimensionamento. "Abbiamo sempre creduto nel valore del giocattolo tradizionale, che stimola la fantasia e la crescita, ma oggi il mondo va in un’altra direzione", dicono le sorelle Dreoni. A pesare, oltre ai cambiamenti delle abitudini d’acquisto, ci sono i costi di gestione e il difficile accesso al centro storico, che scoraggia molti clienti. La svendita, iniziata il primo febbraio, proseguirà fino a metà marzo, per svuotare il negozio e capire quale può essere il passo successivo.
Per molti fiorentini, quel negozio non è solo un punto vendita, ma un pezzo di infanzia, un luogo magico che ha accompagnato generazioni intere. Nato nel 1923 come "Al Nuovo Emporio" e rilevato poi dalla famiglia Dreoni, l’attività si è trasformata negli anni in un vero e proprio paese dei balocchi. Oggi quella magia rischia di spegnersi.
Ross.c.