ROSSELLA CONTE
Cronaca

Dreoni Giocattoli, c’è la data di chiusura. È la fine di una favola, un colpo al cuore per Firenze

Lo storico negozio di giocattoli abbassa le saracinesche. È caccia agli investigatori. L’assessore Vicini: “Stiamo lavorando per cercare chi possa continuare”

Dreoni Giocattoli ha aperto le sue porte in centro nel 1923 e, al momento, conta sette dipendenti

Dreoni Giocattoli ha aperto le sue porte in centro nel 1923 e, al momento, conta sette dipendenti

Firenze, 12 marzo 2025 – Firenze perde un altro pezzo della sua anima. Dopo oltre un secolo di storia, Dreoni Giocattoli abbassa le saracinesche. Un colpo al cuore per la città e per tutti coloro che, almeno una volta nella vita, hanno varcato quella soglia incantata, immergendosi in un mondo fatto di trenini, bambole e giochi di legno. Il 28 marzo sarà l’ultimo giorno di apertura: fino ad allora, le sorelle Laura e Silvia Dreoni resteranno dietro il bancone per svuotare gli scaffali e vendere quello che rimane. Il contratto dei sette dipendenti scadrà il 15 marzo e non verrà rinnovato.

Dopo anni di resistenza, il peso di un fondo da mille metri quadri e di un mercato in trasformazione si è fatto insostenibile. “Ce l’abbiamo messa tutta, ma non possiamo più andare avanti. Non c’è più lavoro per sostenere uno spazio così grande” dicono con amarezza le titolari. Non tutto, però, andrà perduto. “Con il Comune di Firenze stiamo lavorando per trovare un investitore disposto a rilevare il marchio Dreoni e a proseguire l’attività, magari in una sede più piccola” si stringono nelle spalle. “Seguiamo con grande attenzione la vicenda di Dreoni, per l’importanza che il negozio ha e ha avuto per intere generazioni di fiorentini – commenta l’assessore allo Sviluppo economico, Jacopo Vicini - Come ci spiegano i proprietari, le decisioni che stanno prendendo in queste settimane sono dettate anche da motivi che rientrano nella sfera privata familiare; è in ogni caso indubbio che rispetto al periodo in cui la loro impresa viveva la fase di crescita il contesto economico è radicalmente mutato, così come il loro settore specifico, ad esempio con l’avvento dell’e-commerce che è un fattore decisivo”.

Poi Vicini prosegue: “Quel che sappiamo, ad oggi, dai contatti costanti con le sorelle Dreoni è che non è ancora detta l’ultima parola. Esiste infatti ancora la possibilità che l’attività possa proseguire, seppure con l’eventualità di un ridimensionamento: in questo caso, come abbiamo garantito, saremo al loro fianco affinché sia fatto il possibile per la tutela di questo negozio storico, la cui posizione nel frattempo è migliorata con l’entrata in servizio della linea Vacs della tramvia e il capolinea a poca distanza in piazza San Marco”.

La chiusura di Dreoni non è solo una questione economica. È il simbolo di un cambiamento profondo che tocca Firenze e non solo. Il negozio, fondato nel 1923 con il nome ’Al Nuovo Emporio’, aveva resistito a guerre, crisi economiche e rivoluzioni commerciali, diventando un punto di riferimento per intere generazioni. Ma oggi le abitudini d’acquisto sono cambiate: i clienti entrano, guardano e poi comprano online.

“Per stare in piedi dovrebbero entrare almeno mille persone al giorno, ma non è più così” raccontano le titolari. Il calo della natalità, la concorrenza dell’e-commerce e le difficoltà legate alla posizione nel centro storico hanno fatto il resto. Dreoni era molto più di un negozio: era un luogo magico, un tempio dell’infanzia dove la fantasia prendeva forma. Molti clienti, appresa la notizia, sono tornati per un ultimo saluto, per acquistare un giocattolo da conservare come ricordo.

“Sono entrata con mia figlia e ho rivisto me stessa bambina” racconta commossa una cliente. “Mio padre mi portava qui ogni Natale, era una tradizione di famiglia” aggiunge un altro. La speranza è che Dreoni possa rinascere altrove, che il suo nome non si perda tra i ricordi. Ma intanto, Firenze si prepara a dire addio a un’altra delle sue icone. E con ogni saracinesca che si abbassa, si spegne un pezzetto della sua storia.