Firenze, 3 novembre 2024 – Le droghe sono sempre più diffuse, anche grazie a costi bassi che le rendono alla portata di tutti. Anche l’età di primo utilizzo si abbassa in maniera preoccupante, come ben sa Stefano Superbi, direttore di Villa Lorenzi, struttura che da 50 anni supporta giovani e adulti con problemi di dipendenza.
Superbi, quali sono le droghe che circolano di più?
“La cocaina, sia sniffata che fumata, è ormai utilizzata su vasta scala e in maniera abitudinaria. L’eroina meno. Girano le droghe sintetiche e sempre più spesso si prova un po’ di tutto, passando da una droga all’altra”.
Perché meno eroina?
“Non è socialmente performante. Allontana dagli amici, dal lavoro, dalla vita sociale. Non risponde alle richieste del mondo di oggi, isolando in un paradiso artificiale che la società odierna non ammette”.
La cocaina invece?
“È una sostanza che sembra illusoriamente di poter gestire, che non crei dipendenza fisica. È “socialmente accettabile“ perché aumenta le prestazioni. Si inizia a usare nel weekend, nelle feste, ma poi provoca una dipendenza psicologica, subdolamente entra nella quotidianità e iniziamo a vivere col solo scopo di poterla usare. Anche il suo costo ormai basso (anche 10 euro per microdosi) la fa sembrare raggiungibile, ma i soldi non bastano mai e si inizia a rubare per poterla comprare”.
Alla lunga ha ripercussioni fisiche?
“Usarla abitualmente per lungo tempo, crea grossi danni con disturbi psichici, attacchi di panico, paranoie gravi. Ma anche a breve termine gli effetti sono devastanti, come appunto commettere reati per poterla ottenere. A Villa Lorenzi seguiamo una ragazzina di 13 anni dipendente dalla cocaina”.
Così piccola?
“Son sempre più giovani. Hanno famiglie assenti e disattente. Se si appoggiano a amicizie sbagliate, c’è il rischio di entrare in giri di dipendenze perché lo fanno gli altri. Da rubare in casa, passano a rubare fuori o anche a vendere il proprio corpo in cambio di pochi soldi o di dosi. Si mettono in pericolo, anche per colpa dell’alcol sempre più diffuso”.
E l’alcol fa perdere il controllo…
“Esatto. I giovani non lo sanno gestire. I casi di coma etilico sono sempre più frequenti. Ci sono sbronze che portano a non ricordare niente di quello che si è fatto e ad avere incidenti stradali gravissimi, con rischio per sé e per gli altri”.
Come intervenire?
“Le famiglie devono essere più attente, ascoltare e prevenire. Ci vuole poi la volontà della persona di chiedere aiuto e dare una svolta alla propria vita. Non è semplice. Finché non arriva il momento in cui vengiamo costretti: quando si è riconosciuti colpevoli di reato o la dipendenza ci porta a malori o incidenti. I servizi che ci possono aiutare soprattutto nella nostra città ci sono, sono tanti ed efficaci: basta chiedere aiuto e se ne può uscire”.