STEFANO BROGIONI
Cronaca

ll lato oscuro del duplice omicidio di Impruneta / VIDEO / FOTO

La tragedia di Impruneta. Non si trova l'arma del delitto

La scientifica dei carabinieri entra nell'appartamento (Fotocronache Germogli)

Impruneta (Firenze), 2 luglio 2018 -  Nel portaoggetti  della Panda di Dario Capecchi, il 43enne di Impruneta che nella notte tra venerdì e sabato ha ucciso il padre Osvaldo e la sua compagna Patrizia Manetti, i carabinieri hanno trovato un coltello. Ma non sarebbe quello, secondo gli investigatori, l’arma con cui si sarebbe accanito, e tanto, sulle vittime.

Lo stabilirà comunque l’autopsia, che dovrebbe iniziare domani a medicina legale. La principale perplessità su quel coltello sequestrato è la forma della lama: è seghettata, mentre le ferite sui cadaveri si adatterebbero a un filo di taglio liscio. All’apparenza, poi, il coltello sequestrato è pulito. L’arma del delitto resta dunque, per il momento, l’unico punto oscuro di una vicenda che, nonostante i deliri di Capecchi – «Ho ucciso perché me l’ha ordinato l’Isis», ha detto confessando» -, sta assumendo contorni sempre più netti.

I carabinieri sembrano escludere una prima ipotesi secondo cui Dario si sarebbe trattenuto nella casa di via Longo per alcune ore, prima di uscire. La sua Panda è stata sentita partire sgommando nel cuore della notte. Resta da capire se ci sia stata anche una discussione tra lui e il padre, appena è rientrato. Le voci udite dai vicini potrebbero essere stati dei lamenti: Osvaldo e Patrizia sono stati infatti colpiti mentre si trovavano a letto, ma poi, con le forze di cui disponevano, si sono spostati dalle camera forse per cercare di chiedere aiuto, tant’è che i cadaveri sono stati rinvenuti entrambi fuori dal letto insanguinato. Dario avrebbe girovagato per l’Impruneta, poi la mattina presto ha fatto colazione alla casa del popolo dell’Imprunta, all’apertura del benzinaio ha rifornito la Panda e a quel punto è partito per quella sorta di fuga. Quando era ormai lontano da casa, sono stati scoperti i corpi. I vicini si sono insospettiti per le tapparelle abbassate, e anche l’altro figlio di Osvaldo Capecchi, si è preoccupato per quel silenzio. E’ stato lui a dare l’allarme. I sospetti si sono concentrati subito su Dario. Da una decina di giorni aveva interrotto la cura che gli era stata ordinata dal Centro di igiene mentale di San Casciano che lo seguiva. La situazione è precipitata. Eppure, nonostante i noti problemi, quest’ultimo periodo per Capecchi non sembrava così negativo. Aveva trovato lavoro in una fornace, si dilettava caricando i video su youtube mentre mixava la musica che adorava. Gli accertamenti del sostituto procuratore Massimo Lastrucci riguarderanno anche l’aspetto sanitario, per capire se la tragedia di Impruneta potesse essere evitata. Stamani, a Sollicciano, è fissata la convalida del fermo con il gip Farini.