Impruneta (Firenze), 30 giugno 2018 - Ha confessato di essere il responsabile dell'uccisione del padre Osvaldo Capecchi e della convivente di quest'ultimo, Patrizia Manetti, avvenuta in via Longo a Impruneta ( Firenze) Dario Capecchi, 43 anni. Lo si apprende dagli inquirenti. Nei suoi confronti disposto un provvedimento di fermo per duplice omicidio aggravato.
L'uomo, affetto da una grave patologia psichica certificata, avrebbe reso dichiarazioni definite farneticanti dagli inquirenti: sul movente avrebbe detto che il delitto gli sarebbe stato ordinato dall'Isis, «siamo tutti in pericolo», avrebbe ancora spiegato. È anche emerso che da dieci giorni l'uomo aveva sospeso le cure per la sua patologia, circostanza che secondo gli inquirenti ha aggravato i problemi psichiatrici. Tra gli elementi che accusano l'uomo anche il fatto che aveva abiti macchiati di sangue.
A scoprire i due cadaveri e a dare l'allarme è stato un altro figlio di Osvaldo Capecchi, che non riuscendo a contattare il padre è andato nell'abitazione della coppia. Sul posto sono arrivati i carabinieri e subito sono iniziate le ricerche di Dario Capecchi, Il 43enne era irreperibile e mancava anche l'auto di famiglia, una fiat Panda vecchio modello.
La coppia, da una prima ricostruzione, sarebbe stata aggredita mentre era a letto - anche se poi le salme sono state rinvenute sul pavimento, quella della donna nella stessa camera, l'uomo nell'ingresso - e sarebbe stata raggiunta da più colpi inferti con un'arma da taglio, si pensa a un coltello che al momento non è stato ritrovato.
L'omicidio viene fatto risalire dal medico legale tra l'una e le due della notte scorsa. Vicini di casa avrebbero raccontato ai carabinieri di aver sentito in quel lasso di tempo una lite all'interno dell'appartamento. Le forze dell'ordine avevano esteso le ricerche a tutto il territorio della provincia di Firenze. Nel primo pomeriggio la svolta: l'auto della famiglia Capechi è stata individuata abbandonata sulla corsia di emergenza dell'autostrada A1 in direzione nord, nel territorio del comune di Calenzano.
I carabinieri si sono avvicinati alla vettura e hanno constatato che le chiavi erano ancora inserite nel quadro di accensione. I militari hanno scavalcato il guardrail e in poco tempo hanno individuato il fuggitivo nei campi che costeggiano l'autostrada. Dario Capecchi era in stato confusionale e non ha opposto resistenza quando i carabinieri lo hanno fermato. Al termine del lungo interrogatorio e della confessione Dario Capecchi è stato trasferito nel carcere di sollicciano.