SANDRA NISTRI
Cronaca

È allarme per il gioco d’azzardo. In un anno divorati 4mila euro a testa

Calenzano si conferma maglia nera in provincia. Lo Spi Cgil: "Preoccupati per il riordino del settore"

In media a Calenzano ogni residente spende più di 4mila euro l’anno nel gioco d’azzardo (FotocronacheGermogli)

In media a Calenzano ogni residente spende più di 4mila euro l’anno nel gioco d’azzardo (FotocronacheGermogli)

Il dato era già emerso e ora si conferma con tutte le sue pericolose implicazioni. Calenzano continua a vantare il poco invidiabile record di spesa per quanto riguarda il gioco d’azzardo, guadagnando il primo posto nell’area della provincia fiorentina: in media ogni residente spende, infatti, più di 4mila euro l’anno per slot machine e per tentare la fortuna per altri giochi. Cifra decisamente alta visto che in Italia la media è di 1300 euro pro capite per la stessa destinazione, con una preoccupante crescita per i giovani: nel 2022 i ragazzi che hanno giocato almeno una volta sono stati infatti circa un milione e 300mila. Dato preoccupante anche perché il trend prosegue con la maggiore età: circa 20 milioni di italiani fra i 18 e gli 84 anni hanno giocato d’azzardo, sempre nel 2022, anche magari una sola o poche volte.

In realtà il dato calenzanese deriva anche dalla sua posizione ‘baricentrica’ e dal fatto che, per questo, alle sale del territorio spesso accedono anche residenti del Pratese o di altri Comuni della Piana. Una situazione, comunque, da monitorare attentamente come fa presente lo Spi Cgil Firenze e Calenzano che lancia un allarme: "Dietro al gioco d’azzardo - si legge in una nota delle due leghe Spi fiorentina e calenzanese Chiara Tozzi e Claudio Bicchielli - è nota l’infiltrazione delle organizzazioni criminali, e quindi a maggior ragione il gioco d’azzardo va contrastato e non vanno allentate le misure di prevenzione e di contrasto alle dipendenze. Perciò Spi Cgil Firenze esprime grande preoccupazione per il contenuto della bozza di decreto legislativo sul riordino del settore Azzardo fisico". Tra i motivi di preoccupazione, fra l’altro, "la distinzione tra punti gioco certificati e non" e "il superamento di tutte le ordinanze sindacali di riduzione degli orari di apertura a tutela della salute pubblica introducendo fasce orarie differenziate per esercizi certificati (5-8,30 e 13-15) e non certificati (5-9 e 13-16)".

È del tutto evidente – proseguono i presidenti Spi Cgil di Firenze e Calenzano – "che in questo modo si giocherà durante la notte e si aggirerà quanto prevedeva la sentenza della Corte Costituzionale". Inoltre, non è previsto alcun provvedimento sulla pericolosità dei giochi. Da qui la richiesta di una legge quadro nazionale che ponga al centro "la tutela della salute e la riduzione e regolamentazione dell’offerta lasciando alle istituzioni locali la possibilità di ulteriori regolamentazioni".