LISA CIARDI
Cronaca

È allarme ’puff’ Sigarette elettroniche nuovo vizio dei minorenni "Iniziano già alle medie"

Vietate agli under 18 per la nicotina, sono ugualmente diffusissime. L’sos degli esperti: "Molti attirati da sapori e colori particolari". C’è un mercato che sfugge alle verifiche e sfrutta percorsi alternativi

di Lisa Ciardi

Sono, sempre più spesso, la nuova porta d’ingresso dei giovanissimi alla dipendenza da nicotina. Si tratta delle ’elettroniche’ usa e getta, diffuse con vari marchi e comunemente chiamate dai ragazzi ‘puff’, dal nome dei singoli tiri: teoricamente, se contengono nicotina, sono assolutamente vietate ai minori di 18 anni, ma in realtà risultano diffusissime fra i ragazzini. Per le ricariche che ne sono prive poi, la normativa è ancora soggetta a interpretazioni e le regole vengono ancora più spesso aggirate.

"È un fenomeno che osserviamo con attenzione - spiega Stefano Bertoletti, responsabile dell’area prevenzione della cooperativa Cat che gestisce il centro Java per il Comune di Firenze – perché notiamo un uso sempre più frequente di queste sigarette fra i ragazzi, per esempio all’uscita delle scuole superiori. Fra chi è in età da liceo si tratta ormai di una moda consolidata, ma purtroppo si notano casi di utilizzo addirittura già alle medie, dove questo consumo viene visto ancor più come una trasgressione".

Ma di cosa si tratta? "Siamo di fronte a sigarette elettroniche monouso – prosegue Bertoletti – che hanno un numero prestabilito di tiri. In base all’utilizzo del singolo utente possono esaurirsi in breve tempo o magari durare un’intera giornata. In ogni caso non sono ricaricabili. Nonostante questo, una volta concluso il loro uso, le sigarette usa e getta vengono spesso collezionate dai ragazzi, un po’ come accade con alcune lattine. Le grafiche e i colori sono invitanti per i più giovani, così come i gusti. Mentre le elettroniche diffuse fra gli adulti richiamano il tabacco, qui si hanno ‘sapori’ che ricordano l’infanzia, come zucchero filato o anguria, frutto della passione o mirtillo. Anche questo porta gli adolescenti ad avvicinarsi al prodotto".

Teoricamente, i vari tipi e marchi di sigarette monouso con nicotina possono essere acquistati solo dai 18 anni. Ma, come per altri prodotti vietati, c’è un giro d’acquisti parallelo.

"Se attraverso i canali di vendita ufficiali vengono fatti dei controlli – continua il responsabile dell’area prevenzione della cooperativa Cat – si è sviluppato un mercato che sfugge alle verifiche e che sfrutta percorsi alternativi, a partire da Instagram, dove i ragazzi sono più presenti. Qui, persone maggiorenni propongono e vendono i prodotti spedendoli a domicilio agli acquirenti, con controlli scarsi o nulli rispetto all’età". Oltre al mercato "grigio" ne esiste poi uno del tutto illecito.

In alcune zone d’Italia si sono infatti registrati sequestri di prodotti completamente illegali, perché privi di contrassegno fiscale e con una dose di nicotina superiore al consentito. Anche in questo caso il mercato prevalente è quello del web, ma non sono mancati casi di proposte a tabaccai e rivenditori ufficiali, che hanno poi fatto scattare le denunce.

Non a caso, in alcuni Paesi europei, a partire dalla Svizzera, sono state attivate vere e proprie campagne di sensibilizzazione, sia contro le monouso con tassi di nicotina superiori al consentito, sia contro le vendite on line effettuate senza controlli sull’età. Ovviamente, purtroppo, non si tratta dell’unico canale di avvicinamento dei minorenni alle varie forme di dipendenza.

Secondo i dati presentati nei mesi scorsi da Comune di Firenze e Ausl, anche a Firenze si riscontra fra i giovani un disagio sociale crescente, che spesso sfocia in abuso di sostanze e alcolici, addirittura già a partire dai 14 anni.

Nei Serd di Firenze, dal 1° gennaio al 31 ottobre del 2022, sono state prese in carico complessivamente 2.474 persone: nel 30% dei casi under 30.

Allo spazio Uan, nel Centro Java di piazza Salvemini – una struttura specializzata su consumo di alcol e droghe – sono arrivate dal 1° gennaio al 31 agosto dell’anno appena concluso 748 persone: nell’11,2% dei casi si tratta di ragazzi di età compresa tra i 18 e 22 anni, nel 36,6% tra i 23 e i 27 e nel 5,8% addirittura tra 14 e 17 anni appena.