E che Luce! Si accenda. Inclusione e diritti. Conto alla rovescia per la grande giornata

Domani, dalle 10 in Palazzo Vecchio, il quarto compleanno del magazine. L’evento sarà festeggiato con tanti ospiti dalla politica allo spettacolo. .

E che Luce! Si accenda. Inclusione e diritti. Conto alla rovescia per la grande giornata

Domani in Palazzo Vecchio il Festival di Luce!

"Ho visto un posto che mi piace, si chiama...Luce!". Siamo convinte che Cremonini, col senno di poi, la canterebbe così. Anche perché il mondo si sta rivelando tutt’altro che piacevole. Ma c’è un posto, appunto, che non è fisico, ma digitale, non ha stanze e quindi non conosce limiti, che auspica a un miglioramento collettivo. E se non vi sentite abbastanza rappresentati dai media tradizionali, allora fa proprio al caso vostro. Ne parliamo nella puntata di oggi del podcast "Lo dice La Nazione". Luce!, come molti di voi già sapranno, è un magazine online (e social) figlio dello stesso gruppo editoriale de La Nazione, quindi Monrif, nato quasi quattro anni fa, per la precisione il 13 aprile 2021. Ha la pelle liscia in confronto alle sorelle, storiche testate, ma è proprio dalla sua giovinezza che trae i suoi punti di forza, così come dalla sua inevitabile inesperienza deriva la voglia di crescere.

È decisamente una boccata di aria fresca all’interno di un mondo, quello giornalistico, che a volte fa fatica a stare dietro a una comunicazione in costante e rapida evoluzione, non solo in termini di strumenti, ma anche di linguaggio e di target. Quante volte si parla delle nuove generazioni e del loro modo di informarsi, completamente diverso rispetto ai loro genitori, o addirittura ai loro nonni. Quante volte si dibatte sul fatto che i giovani non si sentono rappresentati, dalla politica così come dai media tradizionali, non si sentono presi in considerazione, né tantomeno capiti. E come loro anche altre fette più o meno ampie della società: come le persone con disabilità, che siano fisiche o cognitive; la comunità Lgbtqia+; le donne; le minoranze etniche e linguistiche; ambientalisti; associazioni di volontariato e così via. Insomma, tutti quei gruppi spesso lasciati ai margini possono trovare in Luce! uno spazio dove riconoscersi e ritrovarsi. Il magazine parla di loro, a loro ma non solo. Perché per puntare ad un reale cambiamento serve il coinvolgimento dell’intera collettività, a maggior ragione di quelli che ancora oggi non lo credono possibile o necessario. Convincere i più scettici è da sempre una missione più difficile, ma anche più stimolante. Ed ecco, quindi, che partendo dalla mera cronaca, Luce! cerca di andare oltre, di approfondire, di veicolare le notizie in un modo diverso, da un punto di vista capace di stimolare riflessioni, punzecchiare lo spirito critico dei lettori e aprire confronti, anche e soprattutto con chi ha un’idea diversa.

Al centro non ci sono solo le notizie, ma le persone con le loro storie, le loro esperienze, i loro vissuti e quindi tutto quel carico di emozioni, positive e negative, che ognuno di noi si porta dietro. Questo è ciò che distingue Luce! in questo mare di informazioni che il web. Che poi è quello che più di ogni altra cosa distingue l’intelligenza umana da quella artificiale, entrata di prepotenza nelle nostre vite e nel mondo del lavoro. Di questo se ne parlerà domani, a Palazzo Vecchio. Si perché una volta all’anno Luce! acquisisce fisicità, spazio e tempo, incontrando la sua community di persona, per confrontarsi sulle questioni più urgenti. E domani, a partire dalle 10, sarà il quarto compleanno del magazine, che verrà festeggiato con tantissimi ospiti del mondo della politica, dell’istruzione, della musica, dello spettacolo, della scienza. Per scoprirli e saperne di più basta ascoltare la puntata del podcast e visitare il sito di Luce!news, dove tra l’altro sarà possibile iscriversi per partecipare al Festival, a ingresso libero.

Teresa Scarcella

Marianna Grazi