Un cammino di 16 chilometri per chiedere la pace, da Santa Maria all’Impruneta fino a Santissima Annunziata, quello a cui ha partecipato il vescovo di Firenze, Gherardo Gambelli (nella foto a destra) insieme ad almeno un migliaio di pellegrini, Unitalsi, le Misericordie, don Luigi Oropallo, per la quattordicesima edizione di una tradizione che si rifà all’antica festa della Rificolona per la Natività di Maria e vede ogni anno sempre più fedeli impegnati in marcia tra canti, silenzi meditativi e preghiere, fino al centro storico fiorentino.
E proprio prima della partenza monsignor Gambelli, da noi avvicinato per una riflessione su quanto il disagio della città sia emblematico nel caso di via Finiguerra invita a superare l’indifferenza. "Certamente – risponde – questo è un punto su cui noi dobbiamo crescere. Il problema è che c’è indifferenza ed egoismo, sono questi i mali che ci sono nella nostra società e per questo proprio la preghiera ci aiuta veramente a crescere e a combattere queste realtà per poter veramente vincere il male con il bene".
Durante il pellegrinaggio monsignor Gambelli ha rimarcato il senso del cammino di ieri. "È l’inizio dell’anno pastorale, quindi è un modo per poter mettere Dio al primo posto nella nostra vita e per ricordare che siamo tutti in cammino. Quando viviamo la nostra fede – spiega – siamo sempre chiamati a crescere, perché la verità è sempre qualcosa di più grande di quello che noi possiamo pensare ed è questo che ci permette di essere in cammino verso Dio, ma anche in cammino gli uni verso gli altri per crescere nella fraternità ed essere in questo modo proprio anche un lievito per la pace".
Carlo Casini