EMANUELE BALDI
Cronaca

È guerra di sondaggi. Funaro top o debole? "A un passo dal 50%". "No, senza Iv rischia"

L’istituto Me-We, suffragato da una meno recente ricerca di YouTrend, attesta la candidata del centrosinistra al 46%, venti punti sopra Schmidt. Ma per Emg sarebbe ferma al 40% e la stampella renziana sarebbe decisiva.

Al seggio per le elezioni comunali

Firenze, 26 marzo 2024 – Due sondaggi e due scenari (radicalmente diversi) in vista delle elezioni comunali di giugno. Partiamo dal dato finale aggrappandoci al filo di Arianna della politica per uscire indenni dal diluvio di percentuali e numeri piovuto di schianto nelle utime ore dalle segrete stanze dei partiti fiorentini: Pd e Iv.

Entrambe le indagini emettono il medesimo verdetto: sarà ballottaggio. Ma se in un caso (dem) la candidata sindaco del centrosinistra, Sara Funaro, sembrerebbe potersi avviare al secondo turno (il 24 giugno) con patemi d’animo assolutamente trascurabili trovandosi davanti al competitor della destra, l’ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt, di ben 20 punti percentuali (lei al 46,1%, lui al 26%), nell’altro targato Renzi l’attuale assessore al sociale della giunta Nardella si troverebbe davanti a due settimane snervanti aggrappata, come risulterebbe essere, appena alla soglia psicologica del 40%, utile giusto a non cadere in depressione, con il panzer tedesco staccato appena di 8 punti.

Altro dato chiave è il peso specifico dell’armata renziana (candidata sindaco in questo caso la fedelissima Stefania Saccardi, numero due in Regione) che non cambia da una rilevazione all’altra attestandosi (con il possibilissimo, ma non certo, sostegno della Firenze Democratica di Cecilia Del Re) ben sopra il 15%. Percentuale chic, senza dubbio, ma il nocciolo sta tutto qui: peserà o no? Nel primo scenario infatti, quello con Funaro a un soffio dalla vittoria già al primo turno, la stampella renziana sarebbe quasi superflua. Nel secondo al contrario vitale come l’ossigeno per scongiurare il ribaltone con Palazzo Vecchio nelle mani del centrodestra.

Il primo sondaggio è commissionato dal Pd fiorentino all’istituto Me-We: mille persone intervistate tra il 23 febbraio e il 1° marzo (premessa: i dati emersi dalla ricerca sono assai simili a quelli rilevati da un altro sondaggio, sempre chiesto dai dem, a YouTrend a inizio gennaio). Il 64% de ha risposto ’di sicuro voterò’, il 7% quasi sicuramente.

Ciò detto, parlando di liste, il Pd incasserebbe un più che dignitoso 36,2%, lasciandosi alle spalle Fratelli d’Italia (24,3%). Dietro una voragine con Forza Italia ferma a un (comunque onesto visti i pregressi) 7,6%, seguita da IV al 6%, 5 Stelle al 4,5%, Verdi al 4%, la civica di Tomaso Montanari (ancora senza candidato sindaco) al 3,7% e Sinistra Italiana poco sopra il 3. Evanescente la Lega (2,5%). Agli altri in corsa i rimasugli.

Capitolo sindaco. Sara Funaro – sostenuta oltre che dal Pd anche da Sinistra Italiana, Azione, +Europa, Azione, Volt e Movimento laburista – capitalizzerebbe subito il 46,1% dei consensi, una distanza dalla poltrona più imbottita di piazza della Signoria raggiungibile se non proprio passeggiando quasi, nei 15 giorni pre-ballottaggio. Anche perché Eike Schmidt, nome scelto da FdI e sostenuto anche da Forza Italia e Lega, si fermerebbe a uno striminzito 26%. Saccardi sarebbe al 9%, al 6,3% Del Re (insieme dunque oltre il 15), Dmitrij Palagi con la sua sinistra radicale si fermerebbe al 5,2% con i voti drenati dai montanariani attestati al 4,1% e dai 5 Stelle al 3,3%. Il sondaggio analizza anche i due possibili ballottaggi, tra Funaro e Schmidt e tra la stessa e Saccardi.

Non c’è storia: in un caso finirebbe 64,2% a 35,8%, nell’altro 70,1% a 29,9%. Numeri e ipotesi quindi succulente per il Pd.

C’è però, appunto, l’altro sondaggio commissionato da Italia Viva. E qui, sulla carta, le cose cambiano parecchio. Leggiamolo insieme ricordando che anche in questo caso riguarda mille fiorentini intervistati tra il 18 e il 21 marzo da Emg Different. La ricerca fotografa, intorno alla edificanda galassia dell’ex rottamatore, un Pd scricchiolante, una sinistra critica in grande spolvero e i partiti di centrodestra grossomodo stabili con un po’ di fiato in più che Schmidt porterebbe in dote.

Partiamo dall’affluenza che anche in questo caso fornisce una tendenza incoraggiante. Alla domanda ’Lei pensa che andrà a votare?’ il 66% degli intervistati ha risposto ’certamente sì’ e il 22% ’probilmente sì’. E una volta in cabina elettorale? Per quanto riguarda la coalizione di centrosinistra il Pd otterrebbe il 25,5% dei voti confermando che il rosso fuoco del fortino fiorentino è sbiadito da un pezzo, Sinistra Italiana il 6% (stima onorevole visti il maldipancia di parte della base poco entuasiasta dell’alleanza con i dem primi sostenitori di pista di Peretola e Tav) e una sorprendente +Europa il 4,5%. Ad Azione andrebbe il 2,5% dei consensi e il 2% alle altre liste.

Totale coalizione a sostegno Funaro 40,5%, un risultato che, se confermato, darebbe fiato ai malcelati dubbi della segretaria nazionale Elly Schlein che, nel corso del suo recente blitz fiorentino, ha fatto intendere che sarebbe cosa buona e giusta tenere le porte della coalizione ancora aperte per cercare, per dirla come il Mascetti, un ’rinforzino’ o a sinistra (5 Stelle) o al centro (anche se Renzi si è affrettato a rispondere ufficialmente picche).

Spostiamoci sul centrodestra. Fratelli d’Italia è al 16% e forse il partito che governa potrebbe aspettarsi qualcosa in più , Forza Italia sarebbe a un non scintillante 4,5%, la Lega a un 3,5% Udc al 3%. Il vento buono per Schmidt soffierebbe dalle altre liste di centrodestra a cui il sondaggio assegna un sonoro 4,5%. Totale coalizione 31,5%, nove punti sotto Funaro.

Infine i renziani. Saccardi raccoglierebbe come voti di lista un rotondo 16,5% figlio di un 10,5% di voti a IV e di un 6% di Del Re. Forte Palagi al 7,5%. Montanari e i 5 Stelle al palo: 4%.