Un bus turistico piantato col motore spento di fronte alla vetrina di Stavini in viale Rosselli. E, davanti ritto in piedi, un uomo al telefono che gli impedisce di ripartire. È il colpo d’occhio nel quale, molti automobilisti, ieri intorno alle 10.30, si sono imbattuti mentre guidavano in direzione Fortezza. Agli osservatori più attenti però non è sicuramente sfuggito che quell’uomo in piedi davanti al torpedone era l’assessore alla Mobilità, Andrea Giorgio.
Dietro il siparietto in mezzo di strada c’è stato il tentativo (poi andato a segno) dell’assessore di impedire un’azione scorretta e fuori dalle regole consentite da Palazzo Vecchio: far scendere i visitatori dai bus turistici all’esterno delle zone consentite ai torpedoni e occupare un nodo nevralgico del traffico. Il bus turistico infatti aveva accostato a bordo strada, ’oscurando’ la fermata di un altro autobus, quello di Autolinee Toscane. Il tutto ostacolando il passaggio delle macchine in direzione Fortezza. L’assessore che stava passando da lì, proprio in quel momento ha fatto presente all’autista, di nazionalità straniera, la scorrettezza del comportamento. La risposta dell’uomo al volante del mezzo non è stata proprio in punta di forchetta.
A quel punto Giorgio si è qualificato ed ha allertato la Polizia Municipale al telefono, piazzandosi proprio di fronte al bus turistico in modo che non potesse ripartire. I vigili sono arrivati in pochi minuti e hanno
svolto i controlli del caso per accertare se il mezzo avesse pagato i permessi per l’ingresso in città e fosse in regola. In base a quanto riferito non sarebbe la prima volta che un torpedone utilizza buona parte di viale Rosselli per un veloce pit-stop in modo da far scendere i turisti all’incrocio con via Alamanni, per poi ripartire indisturbato. Forse si tratta di mancata conoscenza delle regole tutta in buona fede. Forse quella che avviene di solito è un’azione da furbetti. La certezza è che stavolta il torpedone di turno si è imbattuto nell’assessore-vigile. Dai controlli è emerso che il bus non aveva pagato il permesso per l’ingresso in città.