REDAZIONE FIRENZE

E’ morto Luciano Alberti. Fu direttore artistico del Comunale, del Maggio e della Chigiana

Aveva 94 anni. Il funerale lunedì 13 gennaio alle 17 nella chiesa della Madonna della Tosse a Firenze

Luciano Alberti

Luciano Alberti

Firenze, 11 gennaio 2025 –  Si è spento serenamente nella sua casa di Firenze, circondato dall'affetto dei suoi cari, Luciano Alberti, figura di straordinario rilievo nel panorama musicale italiano ed europeo. Musicologo, docente, critico, direttore artistico e regista, Alberti ha attraversato oltre sette decenni di cultura musicale con un impegno e una passione che ne hanno fatto uno dei protagonisti più influenti del XX secolo. Aveva 94 anni.

Nato con una profonda curiosità intellettuale e un amore per le arti, Alberti ha dedicato la sua vita a esplorare i rapporti tra musica e messinscena, intrecciando studio, riflessione teorica e pratica artistica. Docente di Storia della Musica all'Università di Siena, è stato autore di studi, pubblicazioni e laboratori che hanno illuminato aspetti innovativi del melodramma e delle arti performative. Ma è stata la sua capacità di tradurre la teoria in azione a renderlo unico: dalle regie alle direzioni artistiche, Alberti ha dato vita a eventi e progetti che hanno lasciato un segno profondo.

Tra i tanti ruoli che ha ricoperto, spiccano la direzione artistica del Teatro Comunale di Firenze e del Maggio Musicale Fiorentino, nonché quella dell’Accademia Chigiana di Siena e della Settimana Musicale Senese. Con complessivi 10 anni a Firenze e 19 a Siena, Alberti ha firmato stagioni indimenticabili, portando sulle scene prime assolute e interpretazioni storiche. Il pubblico fiorentino gli deve, tra l'altro, il debutto operistico di registi del calibro di Roberto De Simone, Luigi Janko, Ermanno Olmi, Franco Piavoli, Mario Monicelli, Antoine Vitez e Ken Russell. Tra i suoi ultimi grandi contributi, impossibile non ricordare La Traviata diretta da Carlos Kleiber, con le scenografie di Franco Zeffirelli, un commiato artistico di straordinaria bellezza.

La carriera di Alberti è stata segnata da esperienze che hanno attraversato i confini nazionali: dalla direzione della Scuola della Scala al Festival Puccini di Torre del Lago, passando per il Teatro Carlo Felice di Genova, dove organizzò una storica tournée in Cina con Luciano Pavarotti. Fu protagonista anche delle celebrazioni donizettiane di Bergamo nel 1997 e 1998, contribuendo a una riscoperta critica e spettacolare dell’opera del compositore bergamasco.

Tra i suoi lasciti più preziosi c’è anche la sua attività di critico musicale, che ha preceduto la sua transizione verso il ruolo di operatore artistico. Nel 2013, Alberti ha pubblicato un libro intenso e personale, "La giovinezza sommersa di un compositore: Luigi Dallapiccola", un omaggio al compositore che ha incarnato i valori dell’innovazione musicale e dell’impegno etico.

Numerosi i messaggi di cordoglio dal mondo della cultura e dello spettacolo. Pippo Zeffirelli, presidente della Fondazione Franco Zeffirelli, ha dichiarato: "Un giorno molto triste, per me e per tutti i collaboratori della Fondazione, per la scomparsa del caro Luciano Alberti. Amico di tutta una vita di Franco Zeffirelli, stimatissimo uomo di pensiero, scrittore e direttore artistico."

Con la scomparsa di Luciano Alberti, il mondo della musica perde una mente brillante e una figura carismatica, capace di unire la profondità dello studioso alla concretezza del creatore. I suoi contributi continueranno a vivere nelle memorie di chi ha avuto il privilegio di lavorare con lui e nelle emozioni che ha saputo regalare al pubblico.

I funerali si terranno lunedì 13 gennaio alle 17 nella chiesa della Madonna della Tosse a Firenze. In questa occasione, amici, colleghi e appassionati potranno rendere omaggio a un uomo che ha dedicato la sua esistenza all’arte, alla bellezza e alla condivisione del sapere.