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E ora il tribunale "La Gkn si è mossa fuori dalla legge"

Attesa in settimana la decisione del giudice. La Fiom: "E’ solo un’operazione finanziaria"

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FIRENZE

Comincia il conto alla rovescia per la decisione, attesa in settimana, del tribunale sul ricorso per comportamento antisindacale avanzato contro l’azienda. Un appuntamento che anche il segretario segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ieri a Empoli, ha ricordato, sottolineando come la Gkn "si sia mossa al di fuori della legge".

"Le multinazionali come nel caso della Gkn - ha detto ancora Landini -, non solo sono sparite ma stanno impedendo ad altre attività di ottenere e realizzare una propria continuità aziendale. Questo accade in particolare nel settore della componentistica dell’automotive, non solo in seguito alla nascita di Stellantis ma perché i prodotti in quel settore stanno radicalmente cambiando". Il vice ministro al Mise Alessandra Todde ha ribadito che "è una situazione difficile, con una azienda che ha smarrito la sua responsabilità sociale: ma dobbiamo essere concreti perché quando parliamo di 422 lavoratori parliamo di 422 famiglie". La manifestazione ha chiesto alla politica un intervento urgente che blocchi i licenziamenti. Striscioni invocavano - così come i numerosi cori - lo sciopero generale. "Allo stato attuale - ha detto Francesca Re David segretaria generale della Fiom che era a Firenze - respingiamo la richiesta che l’azienda fa di cassa integrazione per cessazione. La Gkn è un’azienda che va bene che ha commesse, è un’operazione finanziaria dettata da un fondo". Re David ha chiamato pure in causa il Governo: "Non deve affrontare le crisi industriali così".

In corteo, oltre al sindaco di Campi Emiliano Fossi, c’era il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, per il quale "la posta in gioco oggi è difendere i diritti del lavoro minacciati in tutto il Paese da un’idea malsana di ripresa della nostra economia che rischia di fare il ritorno allo sfruttamento". Il tema delle delocalizzazione è stato affrontato anche da Romano Prodi in un evento a Bologna. "È necessario avere una politica indirizzata al futuro del lavoro - ha detto -. Io sono preoccupato di questo. Gli investimenti in automobili li decidono una decina di persone. Noi non abbiamo nessuno".