
Lo sport è un grande volano di aggregazione. Non solo quello ‘per tutti’, che ha evidenti finalità sociali, ma...
Lo sport è un grande volano di aggregazione. Non solo quello ‘per tutti’, che ha evidenti finalità sociali, ma anche quello di eccellenza, che è un collante per l’identità sociale e di una comunità. Un effetto che in città molti ritengono azzerato dall’esilio ‘forzato’ delle società sportive di prima fascia. Un esilio che si è reso necessario in questi anni per le scelte politiche dell’amministrazione comunale che ha demolito il Turri (funzionale) e lasciato in piedi il palazzetto dello sport (fatiscente).
Così lo Scandicci, prima squadra di calcio cittadina fondata nel 1908 quando ancora il comune non c’era nemmeno (costituito ufficialmente nel 1929), è stato costretto ad andare a giocare a San Casciano, e la Savino Del Bene top team del volley femminile gioca le sue partite ‘casalinghe’ a Firenze, nell’impianto realizzato da Wanny di Filippo nel quartiere 4 per ospitare la squadra di sua proprietà, ed eterna rivale della Savino, ovvero il Bisonte. Tutto questo, nonostante il patron Paolo Nocentini si fosse offerto di costruire un impianto nuovo di zecca, fin tanto a presentare il progetto agli uffici comunali. Potrebbe essere sufficiente. Ma in realtà non è ancora tutto: a Scandicci c’è una sola piscina. Inadeguata per logistica e capacità, aspettando la nuova annunciata a lungo e mai realizzata, la vasca negli ultimi anni è rimasta chiusa al pubblico per manutenzione.