di Manuela Plastina
Diventa pesante lo scambio di accuse tra il Comune di Bagno a Ripoli e la Società Autostrade. Al centro c’è un problema evidente e da affrontare senza più rinvii: la vulnerabilità dell’abitato di Antella di fronte al rischio idraulico. Era già successo tante volte nel passato; è riaccaduto con l’acquazzone della notte tra giovedì e venerdì: molte cantine e piani terreni sono stati allagati e danneggiati. In via Labriola è venuto giù un muro di separazione tra due proprietà e una famiglia è stata evacuata dalla sua casa, in attesa che torni agibile. E’ un problema serio, simboleggiato dal pozzetto della centralissima piazza Peruzzi: appena piove un po’ di più, invece di scolare l’acqua, la fa zampillare come una fontana, con le strade laterali che diventano ruscelli. I cittadini chiedono interventi definitivi: non vogliono più avere paura della pioggia.
Il Comune ha puntato il dito contro i lavori per la terza corsia autostradale: un’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Casini per motivi di pubblica incolumità, intimava un intervento immediato da parte di Autostrade per la regimazione delle acque di cantiere, per impedire che l’acqua arrivi a valle in maniera concentrata e in poco tempo. Secondo una nota diramata dal Comune, i lavori sarebbero dovuti cominciare a breve e durare 45 giorni, decisi – scriveva l’amministrazione - dopo un sopralluogo di tecnici comunali e Autostrade.
Ma poco dopo è arrivata la smentita secca da parte di Autostrade che intende impugnare l’ordinanza: rimanda al mittente le accuse di aver causato coi suoi cantieri gli allagamenti e i danni. Colpa piuttosto, sottolinea Aspi, "dell’insufficiente capacità del sistema fognario" come dimostrato da una videoispezione del 2019. "L’amministrazione – accusa Autostrade – non ha sottoposto alcun progetto di ampliamento del sistema fognario, nonostante la nostra disponibilità a cofinanziare l’intervento, anche se non rientra nei nostri obblighi contrattuali". Nega anche la presenza dei suoi tecnici al sopralluogo e rifiuta gli interventi dell’ordinanza perché "irrealizzabili, privi di indicazioni tecniche e dimensionali, emessi da un ente non titolato a dare disposizioni idrauliche".
Autostrade non si piega neanche alla minaccia del sindaco di "sospendere i lavori di realizzazione del campo base" della terza corsia: "Abbiamo le autorizzazioni di tutti gli enti, inclusa Bagno a Ripoli". Ma Casini non ci sta. "Autostrade può ricorrere contro l’ordinanza, ma deve comunque effettuare quanto serve per ridurre gli aggravamenti idraulici dei cantieri, pesantissimi ed evidenti". Se il sistema fognario di Antella, ammette, ha delle carenze, "non è sostenibile un ulteriore carico urbanistico quale il nuovo campo base senza interventi correttivi. Se non li fa, le conviene usare i vecchi campi o trovare alternative". E rilancia: "Coinvolgeremo le altre istituzioni per impedire incrementi del rischio delle cantierizzazioni". Casini conclude: "Stiamo ancora aspettando lo studio idraulico promesso da Autostrade nel 2019: è fondamentale e sarà sollecitato nel Comitato di controllo", in programma per oggi. Lo scontro Comune-Autostrade continua. E gli abitanti di Antella stanno ad aspettare di poter vivere nelle loro case senza più timori.