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Ecco come richiedere e ottenere il Codice. Pesanti sanzioni

In Toscana, su quasi 69mila strutture registrate, sono stati rilasciati circa 55.700 Codici identificativi nazionali (Cin), pari all’80,9% del totale....

In Toscana, su quasi 69mila strutture registrate, sono stati rilasciati circa 55.700 Codici identificativi nazionali (Cin), pari all’80,9% del totale. L’Umbria, invece, è più indietro: su poco più di 8.100 strutture registrate, solo 4.730 hanno ottenuto il Cin, corrispondente al 58,7%. L’obbligo del Codice identificativo nazionale, dopo una prima proroga, è entrato in vigore il 1° gennaio 2025. Ma chi deve richiederlo? Devono farlo i titolari o gestori di strutture turistico-ricettive, sia alberghiere che extralberghiere, i locatori di unità immobiliari a uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche, e anche i locatori di unità immobiliari destinate alle locazioni brevi.

Il Cin si richiede tramite la Banca dati nazionale delle strutture ricettive (Bdsr), accedendo alla piattaforma bdsr.ministeroturismo.gov.it con Spid o Cie. Per ottenere il codice, è necessario essere già in possesso del Cir, cioè il Codice identificativo regionale, che viene rilasciato dalla propria Regione o Provincia autonoma. Una volta registrati sulla Banca dati

Bdsr bisogna inserire i dati dell’immobile, tra cui ubicazione, caratteristiche e destinazione d’uso. Al termine della registrazione, viene generato il codice identificativo, che sarà univoco e valido per tutte le piattaforme di affitto e pubblicità dell’alloggio.

Dal 2 gennaio 2025, il Cin deve essere esposto all’esterno della struttura. Il ministero del Turismo ha messo a disposizione un contact center, attivo dal lunedì al venerdì, ore 9-18, al numero 06-164169910.

Pesanti le sanzioni in cui si incorre nel caso di mancanze:

Mancanza del Cin: multa da 800 a 8.000 euro. Mancata esposizione del Cin: da 500 a 5.000 euro. Assenza di rilevatori di fumo o estintori: sanzioni da 600 a 6.000 euro.

mo.pi.