Firenze, 10 dicembre 2024 – Nel percorso di recupero di Edoardo Bove quella di oggi è una giornata importante. Questa mattina, 10 dicembre, il centrocampista della Fiorentina sarà operato in anestesia locale per l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo all’Utic, l’Unità di terapia intensiva cardiologica di Careggi dove il 22enne centrocampista viola si trova ricoverato da mercoledì scorso, dopo aver trascorso un paio di giorni in terapia intensiva. Si tratta di un dispositivo impiantato chirurgicamente capace di rilevare il battito cardiaco irregolare o pericoloso ed erogare uno choc salvavita per riportare il ritmo alla normalità. Come già ampiamente sottolineato, con questo tipo di intervento il calciatore non potrebbe giocare più nella Fiorentina, in generale in serie A e neanche in Nazionale. Ma potrebbe farlo in campionati stranieri, a cominciare dalla Premier League.
L’esempio di Christian Eriksen, approdato al Manchester United dopo l’intervento, testimonia che la carriera può andare avanti su ottimi livelli. Il condizionale al momento però è d’obbligo. Bove ha acconsentito all’intervento per poter essere dimesso dall’ospedale di Careggi. Il protocollo lo prevede essendo arrivato nella struttura con un problema che si è rivelato di natura cardiaca. In buona sostanza: senza intervento il calciatore non potrebbe essere dimesso. Quello di oggi è un passaggio obbligato per uscire da Careggi ma potrebbe non essere la strada definitiva per la carriera.
Controlli, esami e approfondimenti andranno avanti nel corso delle prossime settimane nelle quali Bove potrà comunque stare a casa con i propri cari e magari tornare anche al Viola Park per salutare i compagni. Se tutto procederà per il meglio (l’intervento di oggi rientra nella routine) il calciatore sarà dimesso nel fine settimana, forse anche giovedì. La notizia s’inserisce nel solco del grande affetto scavato in questi giorni nel mondo del calcio, specialmente in quello viola. Domenica al termine della partita vinta contro il Cagliari la squadra ha cantato il suo nome sotto la curva insieme ai tifosi. Vittoria dedicatagli anche da mister Palladino, che ha lasciato il campo commosso mentre squadra e tifosi inneggiavano al numero 4.