PAOLO CHIRICHIGNO
Cronaca

Edoardo Bove operato: impiantato defibrillatore sottocutaneo dopo arresto cardiaco

Il giocatore della Fiorentina, Edoardo Bove, ha subito un intervento per un defibrillatore dopo un arresto cardiaco in campo.

Edoardo Bove (Fiorentina) in compagnia del suo allenatore Raffaele Palladino

Edoardo Bove (Fiorentina) in compagnia del suo allenatore Raffaele Palladino

La nuova vita di Edoardo Bove è iniziata ieri alle 7,30 a Careggi, quando nel reparto di Emodinamica gli è stato impiantato il defibrillatore sottocutaneo. Ora il giocatore della Fiorentina, 22 anni, conta i giorni per tornare a casa. Senza l’apparecchio salvavita, non avrebbe potuto lasciare l’ospedale. Il ragazzo è stato sempre informato dallo staff medico che lo ha preso in cura alle 18,30 di due domeniche fa, dieci minuti dopo che era crollato in campo per un malore e poi aveva avuto un arresto cardiaco in ambulanza, subito defibrillato grazie al Dae.

In serata la nota della Fiorentina: "L’operazione è andata a buon fine. Edoardo ha contattato la società e dalla sua viva voce il club è stato informato che sta bene e che dovrà proseguire il percorso post operatorio prima di essere dimesso dall’ospedale". Ora per Bove inizia un periodo di riposo a casa, e siamo sicuri che non veda l’ora di andare a trovare i compagni al Viola Park. Tra domani e sabato sarà dimesso da Careggi.

Fare adesso qualsiasi altra previsione sul futuro (sportivo e non) è inutile, perchè si attendono i risultati dei test genetici: dovranno stabilire se la lesione al ventricolo sinistro dipenda da un esito cicatriziale dovuto alla miocardite post Covid del 2020, o se invece si sia in presenza di una cardiomiopatia di origine genetica, come quella aritmogena. Stop. Chi si vuol spingere oltre rischia di scrivere cose inesatte o campate in aria.

"Rimuovere un defibrillatore è una follia e non credo che quello inserito a Bove sarà rimosso perché parliamo di prevenzione secondaria". Così Massimo Grimaldi, presidente designato dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco). "Se il ragazzo avesse avuto un arresto cardiaco provocato da una causa non removibile con certezza, il defibrillatore è l’unica strada ed è il protocollo in ogni caso, al di là del fatto che sia giovane e atleta - precisa Grimaldi - Va impiantato con una indicazione assoluta perché è un dispositivo per la prevenzione".

La questione, trattandosi di un atleta, è il ritorno in campo che "a mio avviso non è praticabile, non solo a livello agonistico". A dirlo è il cardiochirurgo Luigi Chiariello, già docente di Cardiochirurgia all’Università di Tor Vergata di Roma, che nel 2012 operò al cuore Papa Benedetto XVI. Per Chiariello, visto che si è deciso di impiantare il defibrillatore, "siamo di fronte a una condizione seria. C’è un’aritmia pericolosa. Non credo che nessun medico possa certificare per il ritorno in campo, almeno in Italia" dove con il defibrillatore cardiaco impiantabile (Icd) non è consentito giocare.