Firenze, 25 giugno 2019 - «Ciao Edo, ciao Fede, siete stati gli amici sinceri, onesti e leali, come a questo mondo è raro trovarne. Sarete sempre nel nostro cuore e siamo sicuri che stanotte, quando si accenderanno le stelle saranno le vostre anime». È uno dei messaggi scritti dagli amici di Edoardo Castellani, 29 anni, e Federico Pelucchini, 28, morti in un tragico incidente in Fi-Pi-Li, nella notte fra sabato e domenica.
Ieri decine di amici si sono dati appuntamento al circolo Le Cascine di Lastra a Signa, il loro punto di ritrovo abituale. Anche sabato la serata era iniziata lì, fra un aperitivo e quattro risate. Prima che Edoardo e Federico decidessero di andare a Pontedera a ballare. E che altri invece, all’ultimo momento, scegliessero di non partire. Fino alle 23 erano tutti qui: tanti coetanei, ma anche persone meno giovani. Perché alle Cascine, come succede nei circoli di paese, si sta ancora tutti insieme, al di là dell’età. E tutti sono tornati ieri a salutarli: una miriade di ragazzi e ragazze con palloncini e striscioni, ma anche adulti e anziani. «Due angeli sempre con noi» hanno scritto su due grandi lenzuoli, che a fine giornata sono stati appesi alle antiche mura di Lastra. E poi tante foto: Edoardo e Federico insieme a ballare, con gli amici, vecchi scatti di quando erano bambini, alle elementari. Perché molti di queste amicizie, che ieri si sono abbracciate nel loro ricordo, sono lunghe una vita intera. «Regalavano allegria alle serate, sempre disponibili, sempre pronti a dare una mano» spiega Anna Fabbrucci, che gestisce il bar.
A salutarli anche il sindaco di Lastra a Signa Angela Bagni: «Ho avuto modo di incontrarli qui insieme a tanti di voi e mi ha colpito la vostra amicizia. Attraverso questo legame così forte continueranno a vivere». Al circolo a fine pomeriggio sono arrivati anche i familiari dei ragazzi, distrutti. «Vi resteremo vicini per sempre – hanno promesso gli amici – non vi lasceremo soli». In tanto dolore, c’è anche quello del piccolo Achille, il cane di Edoardo. È arrivato a prendersi qualche carezza. Ma anche lui, come tutti, è impregnato di tristezza: «Cerca Edo disperatamente chissà come, ha capito tutto».