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Educazione affettiva a scuola . Lettura e gestione dei sentimenti

Formazione sentimentale, come e perché la lettura può insegnare a crescere 2C SCUOLA SPINELLI SCANDICCI.

Educazione affettiva a scuola . Lettura e gestione dei sentimenti

Come sostiene il filosofo Umberto Galimberti ne L’ospite inquietante, la "cultura", non è solo un’educazione intellettuale, ma soprattutto è educazione delle emozioni e quindi dei comportamenti, cultura non significa soltanto avere un elevato intelletto, ma anche saper controllare il proprio istinto, saper trovare il proprio posto nella società senza interferire nella vita degli altri e sapersi confrontare con rispetto. Alla terribile vicenda di Giulia Cecchettin la nostra classe ha reagito provando emozioni contrastanti dalla rabbia al dispiacere. Tutti ci siamo fermati a riflettere su quanto poco valore venga dato alla vita e, nel nostro piccolo, abbiamo omaggiato Giulia dedicandole le nostre vittorie sportive. Amare una persona significa rispettare la sua libertà, le sue scelte e i suoi pensieri, non manipolarla o volerla controllare, ma a giudicare dal numero dei femminicidi dell’ultimo anno, pare che ci sia bisogno di insegnare, fino da bambini, a conoscere e gestire le emozioni e tutta la vita affettiva. In che modo la scuola può farlo? In classe abbiamo parlato di come la lettura educhi i sentimenti, arricchisca il lessico e raffini le emozioni, rafforzando l’identità; i racconti infatti ci aiutano a provare empatia e rispetto. Questo accade perché la lettura è un viaggio emozionante che ci trasporta in mondi fantastici e ci fa vivere più vite, è un’attività che richiede un certo impegno, ma che apre la mente a più punti di vista.

I libri sono l’arma più potente per sconfiggere l’ignoranza e l’anaffettività in un mondo attratto solo dalla tecnologia e impoverito nella fantasia; leggere è un’attività così potente e ribelle che è difficile pensare che non sia proibita. Quando leggiamo è possibile sperimentare molti stati d’animo, per questo i libri sono uno strumento importantissimo anche per curare le ferite più profonde del cuore. Al giorno d’oggi, la maggior parte dei ragazzi è più attratta dalla tecnologia, dai videogiochi e dai social, che dai libri e ha perso totalmente i benefici della lettura. Fortunatamente nella nostra classe non siamo stati tutti contaminati dalla dipendenza dai social, che rende i ragazzi sempre più isolati. Chi legge è un sognatore e chi riesce a sognare trova sempre più soluzioni ai problemi della vita, per questo tutti dovrebbero avere il diritto di leggere. Una volta che avrai imparato a leggere sarai libero per sempre, perché "un libro ben scelto, come dice Pennac, ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso".