
Il progetto “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare” prosso dal Coldiretti Toscana
Firenze, 13 marzo 2025 – Contadine-educatrici nelle classi della Toscana per mettere in guardia gli studenti sui rischi per la salute causati dal consumo, spesso inconsapevole, dei cibi ultra-formulati e di alimenti spazzatura come merendine, patatine, snack dolci e bevande gassate e ricche di zuccheri proposte all'interno delle scuole anche dai distributori automatici.
Un impegno che vede in prima fila Coldiretti con il progetto “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare” che ha permesso di incontrare, negli ultimi due anni scolastici, quasi 40 mila studenti.
La finalità è quindi quella di contrastare il cosiddetto cibo spazzatura che è uno delle principali cause della la condizione di sovrappeso di 1 bambino su 4, promuovendo contestualmente una genuina, variegata ed equilibrata alimentazione partendo dalla stagionalità dei prodotti agricoli e dalla vita all’aria aperta.
A portare nuovamente nelle classi questa iniziativa sono le imprenditrici di Donne Coldiretti impegnate proprio in queste settimane con lezioni in aula a supporto delle insegnanti e nell'accompagnare le scolaresche nelle loro aziende per fargli toccare con mano la vita rurale ed il ruolo delle terra, elemento indispensabile per la nostra sicurezza alimentare e per la nostra salute.
"C'è ancora tanto lavoro da fare, molti ragazzi e ragazze da convincere a cambiare alimentazione. Tutti insieme dobbiamo scardinare una pericolosa tendenza che sta minacciando la vita e la salute dei nostri figli e delle nostre famiglie - spiega Michela Nieri, responsabile Donne Coldiretti Toscana - Si rinnova il nostro impegno nelle scuole dove saremo presenti con tantissime attività e con tantissimi supporti anche audio-visivi per accompagnare gli studenti di tutte le età in questo straordinario viaggio nel mondo dell'agricoltura, dell'ambiente, della dieta mediterranea e della sana alimentazione"
Proprio le scuole devono diventare parte attiva nella concreta diffusione e promozione della Dieta mediterranea, togliendo merendine e snack dai distributori: solo un dispenser su tre propone succhi e bevande di frutta e frutta fresca. Nessuno, di quelli presenti all'interno delle scuole secondo una recente rilevazione, propone yogurt, latte o merende a base di verdure.
L’obiettivo – conclude Coldiretti Toscana – è quello di formare dei consumatori consapevoli per valorizzare i fondamenti della Dieta Mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare così il consumo del cibo spazzatura che mette a rischio la salute e fa aumentare l’obesità, ma anche il fenomeno dello spreco, ponendone l’accento sugli alti costi etici ed economici.
Da qui l’invito di stimolare gli studenti a privilegiare la vendita di prodotti naturali, di stagione e Made in Italy mettendoli nelle condizioni di acquistare frutta fresca, disidratata o spremute di origine nazionale senza aggiunte di zuccheri o grassi come alimento rompi-digiuno per una merenda sana alternativa.