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Effetto Trump sulla filiera del vino: "I clienti Usa non ci tradiranno"

Timori e incredulità di fronte all’ipotesi dei dazi del 200%, il Consorzio: "Sembra una boutade"

Trump minaccia dazi sul vino (archivio)

Trump minaccia dazi sul vino (archivio)

"Non si commenta, sembra una boutade". Stenta a crederci, Carlotta Gori direttrice del Consorzio del Chianti Classico, alla minaccia del presidente Usa Donald Trump di imporre dazi del 200% sui vini europei. "Siamo all’interno di un gioco di scacchi che coinvolge non solo l’agroalimentare ma un qualcosa di più complesso", continua Gori. Che tuttavia sottolinea come "i dazi siano da scongiurare nella maniera più assoluta. Come Chianti Classico siamo molto radicati sul mercato americano che vale il 35% del nostro imbottigliato. È una presenza frutto di anni, non un fatto episodico. Per questo pensiamo che se anche saranno imposti dazi, che non siano quelli paventati, i consumatori statunitensi ci rimarranno fedeli, non ci sostituiranno cioè con altri vini". Lamberto Frescobaldi, cantine nel Chianti Classico e presidente dell’Unione italiana vini (Uiv), spiega che "l’escalation delle guerre commerciali genera situazioni grottesche in cui a perdere sono tutti. Siamo al sonno della ragione che genera mostri, speriamo in un pronto risveglio da questo incubo, perché il vino è il simbolo dell’amicizia tra i due popoli".

E, continua "Con i dazi al 200% l’Ue perderebbe circa 4,9 miliardi di euro di export, ovvero il monte totale delle esportazioni dirette oltreoceano. Ma a perdere sarebbe anche tutta l’industria del wine&food americana, perché per ogni euro di vino d’importazione acquistato se ne generano 4,5 in favore dell’economia statunitense". Secondo il presidente Cia Toscana Valentino Berni, "l’export agroalimentare negli Usa è cresciuto del 158% in dieci anni e oggi gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato di riferimento mondiale per cibo e vino made in Italy, con 7,8 miliardi di euro messi a segno nel 2024.

C’è preoccupazione per i prodotti toscani" e per questo "bisogna agire e fare di tutto per contrastare l’effetto deflagrante dei dazi Usa". E se anche soltanto minacciati, i dazi di Trump fanno paura. "Siamo estremamente preoccupati per la prospettiva di dazi transatlantici su vini e spiriti a livelli che sono evidentemente insostenibili". afferma Micaela Pallini presidente di Federvini. "Tale escalation tariffaria avrebbe effetti dirompenti su entrambi i lati dell’Atlantico, infliggendo danni ingenti, e probabilmente irreparabili, a filiere produttive, decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di lavoratori, sia negli Stati Uniti sia in Europa".

Andrea Settefonti