Claudio Capanni
Cronaca

Firenze, new entry, sconfitti e toto giunta. Alla Mobilità ipotesi ‘super tecnico’

Tutti i nomi che entreranno nel salone dei Duecento. Ma è rebus assessorati, fra vecchie glorie e nuove intese

Firenze, 25 giugno 2024 – Un pattuglione di 16 consiglieri comunali in quota dem, tre della lista Funaro Sindaca e altrettanti di Alleanza Verdi Sinistra. Tutti pronti a varcare la porta del Salone dei Duecento e a costruire la maggioranza che lavorerà al fianco della sindaca Sara Funaro. Ma quali saranno i volti che si insedieranno a metà luglio? La prima consigliera, di diritto sarebbe la campionessa di voti Letizia Perini (1.199 preferenze). Proprio a lei però potrebbe toccare un assessorato, forse quello al Welfare, per 10 anni, è stato il regno di Funaro. Dietro Perini ci sono Jacopo Vicini (961 voti) con anni di esperienza nel gabinetto del sindaco fino al 2019, Laura Sparavigna (861) ex consigliera speciale nella giunta Nardella alle politiche europee dei giovani.

Approfondisci:

Elezioni Firenze, Schmidt: “Risultati ottimi. Sarò capo dell’opposizione”

Elezioni Firenze, Schmidt: “Risultati ottimi. Sarò capo dell’opposizione”

Seguono poi l’ex assessora alla Casa, Benedetta Albanese (819 preferenze) e l’altro ex assessore allo Sport, Cosimo Guccione (778). Nella pattuglia di diritto anche Fabio Giorgetti, Caterina Biti, l’ex capogruppo in consiglio Pd, Nicola Armentano, Beatrice Barbieri, Massimo Fratini, Edoardo Amato, Andrea Ciulli, l’ex presidente del Q5, Cristiano Balli, Enrico Ricci e Alessandra Innocenti. Ma a cambiare gli equilibri saranno le scelte di Funaro che, a breve, si troverà a nominare almeno cinque assessori fra gli eletti.

Tra i nomi in pole per la giunta, oltre a Perini, c’è Jacopo Vicini (secondo per preferenze) che al Pd sembra l’uomo ideale per una delega allo Sport o al Turismo: due patate bollenti vista la questione Franchi da una parte e over-tourism dall’altra. L’altro nome forte è Sparavigna che si presenta con un tesoretto di 886 voti. A entrambi potrebbe contendere una delega anche Albanese, reduce da 5 anni di assessorato alla Sicurezza, mentre un’altra casella potrebbe essere occupata da Guccione. Non è escluso che il valzer di nomine gli riservi la poltrona di presidente del consiglio comunale. In pratica un pacchetto di cinque nomi sottratti al consiglio che innescherebbero altrettanti ingressi. Chi? A mettere un piede in consiglio sarebbero così Renzo Pampaloni, già presidente della commissione Urbanistica, Stefania Collesei, Marco Burgassi, Valerio Fabiani ed Enrico Conti.

Approfondisci:

Chi entra in consiglio comunale a Firenze: tutti i nomi dei prossimi cinque anni

Chi entra in consiglio comunale a Firenze: tutti i nomi dei prossimi cinque anni

Tre consiglieri toccheranno poi alla lista Funaro Sindaco. Il tris: Teresa Monaco (433 voti), l’ex presidente di Sas, Marco Semplici (296) e Marzio Mori, uomo di fiducia della neosindaca e già responsabile di settore Caritas. Proprio Mori sarebbe in lizza per una delega all’accoglienza o all’emergenza abitativa e, a quel punto, il suo posto in consiglio sarebbe occupato dall’ex consigliere dem, Luca Santarelli. Infine Avs: Caterina Arciprete (622 voti), Giovanni Graziani e Vincenzo Pizzolo. La delega al Verde, a rigor di logica, potrebbe a uno di loro, favorendo il ripescaggio in Palazzo Vecchio di Francesco Gengaroli. Il braccio destro di Funaro potrebbe essere l’ex assessore al Bilancio, Giovanni Bettarini, capo della campagna elettorale di Funaro e tra i papabili per il ruolo di vicesindaco. Ruolo strategico, come anche quello dell’assessorato alle Infrastrutture per il quale il Pd potrebbe anche pensare a un supertecnico. Tra i profili che calzerebbero a pennello ai dem c’è quello di Vincenzo Tartaglia, oggi numero uno della direzione Nuove Infrastrutture e Mobilità.

Una delega di peso, come l’Urbanistica, potrebbe poi spettare ad Andrea Giorgio, non candidato ma uomo di punta di Schlein in città.

E sul fronte minoranza? Due seggi sono riservati alla lista Al Centro con Saccardi. Qui l’ingresso di diritto spetta a Stefania Saccardi e Francesco Casini, record man di preferenze con 1.500 voti. Ma la manovra è scritta: Saccardi ferma in Regione e ingresso in consiglio di Francesco Grazzini (928 voti), coordinatore di Iv in città. Il Pd, allo stato dell’arte, ha i numeri per governare senza affanno, ma non è escluso che possa riservare qualche incarico a liste moderate in modo da garantirsi margini di manovra quando ci sarà da trattare temi scottanti come la nuova pista di Peretola.

Un seggio toccherà poi a Cecilia De Re che entrerà a Palazzo Vecchio con il suo 6% di preferenze, Lorenzo Masi per il M5S e Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune. All’opposizione siederanno poi i nove consiglieri provenienti dalla coalizione di centrodestra e civica che ha sostenuto il candidato perdente, Eike Schmidt.

La ripartizione qui prevede l’ingresso di quattro consiglieri di Fratelli d’Italia: Angela Sirello (con le sue 1.126 preferenze), Alessandro Draghi, Matteo Chelli e Giovanni Gandolfo. Tra gli esclusi eccellenti ci sono Alessia Galdo, Roberto Sbenaglia, ex capo della Squadra Mobile di Firenze. Tre seggi vanno alla lista Eike sindaco: uno sarà dell’ex direttore degli Uffizi che ha già annunciato la permanenza alla guida dell’opposizione e gila altri due da Paolo Bambagioni e da Massimo Sabatini. Un consigliere ciascuno infine per Forza Italia con Alberto Locchi e Lega con Guglielmo Mossuto.