Elezioni Il Pd si spacca in due . L’ala di sinistra chiede le primarie

In una lettera alla segreteria il gruppo propone come candidato Timpanelli, ma la maggioranza punta su Becchi .

Elezioni Il Pd si spacca in due . L’ala di sinistra chiede le primarie

Elezioni Il Pd si spacca in due . L’ala di sinistra chiede le primarie

Da mesi sottotraccia ora il dissidio all’interno del Pd di Borgo San Lorenzo viene alla luce in modo fragoroso. E’ la frattura, mai del tutto ricomposta, tra una parte della sinistra del partito – tra i principali esponenti gli ex-sindaci Luciano Baggiani ed Antonio Margheri, Silvia Notaro, Gabriele Timpanelli, Sonia Spacchini. Con una lettera alle segreterie metropolitana e regionale, hanno chiesto formalmente le primarie, ed indicato anche il loro candidato sindaco, Gabriele Timpanelli. Sollecitando una "coalizione larga" che "possa comprendere forze di sinistra, di centro, il civismo democratico progressista e ambientalista e Borgo in Comune." Il gruppo che candida Timpanelli vuole quindi un’alleanza anche con il gruppo di sinistra che per cinque anni ha fatto opposizione alla giunta Omoboni. Non solo. Si dice che "la maggioranza interna al partito di Borgo San Lorenzo in più sedi ha dichiarato di sostenere come candidata la vicesindaca Cristina Becchi, con il sostegno di esponenti di forze politiche e di liste civiche riconducibili ad aeree di centro e centro destra". Si profila così una netta spaccatura, nonostante gli auspici del livello regionale del Pd, che sta rinunciando pressoché ovunque allo strumento delle primarie, proprio per evitare laceranti guerre intestine. E se le primarie non ci saranno non è esclusa perfino una divisione elettorale a sinistra, che aprirebbe scenari del tutto nuovi per Borgo San Lorenzo. "Restiamo senza parole di fronte a questa nota – replica Giorgia Baluganti, segretaria del Pd borghigiano -, profondamente sbagliata nella forma e nella sostanza. Nella forma, perché all’indomani di un percorso di consultazioni con categorie, associazionismo, membri dell’assemblea, che sta dando indicazioni ben precise; nella sostanza, perché si pone contro un percorso iniziato da alcuni mesi con i livelli superiori del partito, metropolitano e regionale, per riuscire a individuare il candidato migliore per Borgo". "Le primarie – ricorda Baluganti - si fanno quando possono diventare un punto di forza, e non l’ennesima frizione, spesso personalistica. E questo in linea anche con l’indirizzo dato dai livelli superiori. Lo scopo non deve essere quello di indebolire il partito".

Paolo Guidotti