Elezioni La parola alle primarie. In corsa sia Sereni che Giorgi

Il 17 marzo i cittadini sceglieranno il candidato sindaco che correrà per la coalizione di centrosinistra

Elezioni  La parola alle primarie. In corsa sia Sereni che Giorgi

Elezioni La parola alle primarie. In corsa sia Sereni che Giorgi

SCANDICCI

Saranno primarie. La parola fine su questa estenuante lotta fratricida interno al centrosinistra sarà messa il 17 marzo con le consultazioni che saranno aperte dalle 8 alle 20. I candidati del Pd Andrea Giorgi e Claudia Sereni hanno ufficializzato le loro candidature nella segreteria del partito giovedì sera. Nessuno dei due ha le 31 firme necessarie per il telepass verso le elezioni. E così ci sarà la lotta fratricida, come 10 anni fa. Ieri la direzione del partito ha ratificato il regolamento per le primarie e la commissione che supervisionerà le operazioni di voto composta dal segretario scandiccese, Tommaso Francioli e da un comitato di iscritti che vede Gilberto Bacci, Daniela Bonechi, Franca Fini, Marcello Baroni della commissione di garanzia regionale, più un rappresentante per candidato. Ieri Giorgi e Sereni hanno presentato le firme che sono state verificate dalla commissione, da oggi parte la battaglia. Ma le primarie sono di partito o di coalizione? "Di coalizione – ha detto il segretario Francioli – oggi informerò i partiti che fanno parte dello schieramento di maggioranza, e vedremo se vorranno presentare a loro volta delle candidature che siano in linea con l’azione amministrativa che la coalizione ha svolto in questi anni di governo della citta". E così si troveranno faccia a faccia, due modi di interpretare lo sviluppo di Scandicci, due volti del fallanismo. Presenti entrambi sin dalla prima ora nell’ascesa dell’attuale primo cittadino, Claudia Sereni è stata l’ideologa dell’onda arancio, che ha sbaragliato il candidato favorito, Marco Gamannossi, alle scorse primarie. Sereni in questi anni ha gestito la comunicazione del sindaco, prima da portavoce, poi da assessore con delega specifica (insieme a quella della cultura). Andrea Giorgi invece è stato l’uomo d’ordine di questi dieci anni, il vicesindaco con delega all’urbanistica che ha lavorato allo sviluppo della città. Tra le tante cose fatte, entrambi hanno un neo sul loro ruolino di marcia di questo decennio: Giorgi si è intestardito su un progetto, quello di piazza Togliatti, che è stato molto discusso e poi accantonato; Sereni invece si è persa sul Teatro Studio, che da eccellenza nazionale con la residenza dei Krypton, è diventato un polveroso magazzino in attesa infinita di una ristrutturazione. Vedremo chi saprà farsi perdonare il passo falso e tentare la corsa per la poltrona del terzo piano di piazza Resistenza.

Fabrizio Morviducci