di Pietro Mecarozzi
"La situazione politica è complicata, e la candidatura di Montanari è il simbolo di tutto ciò che i Cinque stelle e la sinistra estremista vuole rappresentare in questa città. Credo che però non abbia m ai il coraggio di andare fino in fondo". Non usa mezzi termini il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ospite ieri al teatro Niccolini di Firenze per la tappa ’casalinga’ di ’Volare alto’, il tour per lanciare la campagna elettorale per le europee dell’anno prossimo. "Io auspico che Tomaso Montanari si candidi – provoca il senatore –, perché sarebbe un gesto di chiarezza, così vediamo da che parte sta il Pd".
Un attacco incrociato quello di Renzi, che non risparmia colpi neanche al suo vecchio partito, di cui è stato il numero uno indiscusso.
"Il Partito democratico se vuole lo appoggi (a Montanari ndr) – tuona ancora –, perché questo potrebbe essere il coronamento di un matrimonio con i Cinque stelle che anche altrove, vedi la Sardegna, sta dando i suoi frutti". Quanto allo scacchiere interno a Italia Viva, il candidato sembra ancora un’opzione remota: "Noi abbiamo delle idee per Palazzo vecchio – svela Renzi –, se serve ci sarà un candidato o una candidata, ma a differenza di chi si occupa solo delle poltrone, ci interessiamo prima delle idee. Poi se c’è da fare battaglia sulle poltrone si farà battaglia, ma il Pd deve decidere cosa fare da grande, e se vuole parlare di cose concrete, noi ci siamo".
Ma c’è un elefante nella stanza che l’ex premier non intende ignorare: "Dico una cosa molto semplice al sindaco Nardella – chiosa –, falla finita con questa storia dello stadio non ci crede nessuno. Buttare via centinaia di milioni di euro su un impianto come il Franchi che deve essere rimesso a posto dai privati e non dai soldi pubblici è una vergogna". Anche perché, aggiunge il senatore, "ci sono centinaia e centinaia di case popolari che non sono utilizzate perché il Comune pensa ad altro". Quindi, incalza nel finale, l’amministrazione "smetta di fare propaganda con il calcio e si occupi di case popolari, e se Nardella non si ricorda cos’è la sinistra glielo spieghiamo noi".