FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Emergenza lupi. Allevatore aggredito nel recinto di casa: "Bisogna contenerli"

Massimiliano Pelagatti ha riportato importanti ferite a una gamba. Valentino Berni della Cia Toscana: "Situazione non più sostenibile".

Emergenza lupi. Allevatore aggredito nel recinto di casa: "Bisogna contenerli"

Massimiliano Pelagatti, aggredito da un lupo e salvato dal suo cane lupo

Attaccato da un lupo a due passi da casa. Non siamo nel 1800, o nelle fosche foreste delle fiabe. Massimiliano Pelagatti vive sulle colline di Lastra a Signa. È stato salvato dal suo cane Cosmo, un lupo cecoslovacco, che si è avventato contro l’animale che aveva attaccato il padrone. Lo ha salvato da danni peggiori, rimanendogli accanto fin quando non è stato soccorso dai vicini.

È lo stesso Massimiliano, che nel terreno adiacente alla sua casa ha un rimessaggio per venti cavalli, a raccontare la storia. "Ogni sera, prima di andare a letto – spiega – faccio due passi intorno al recinto per controllare se tutto è a posto. Mercoledì sera stavo facendo la stessa cosa quando all’improvviso mi sono sentito tirare alla gamba sinistra e sono caduto a terra. Il dolore era lancinante, avevo come una morsa alla gamba, che stava facendo un male atroce. Ho provato a reagire, ho colpito quella bestia con tutta la forza che avevo, ma sembrava non provasse dolore. Non riuscivo a distinguerne molto le forme, solo gli occhi, che non dimenticherò mai. Ho gridato, Cosmo ha capito che ero in pericolo e si è lanciato contro il lupo, si sono azzuffati. Io con la gamba sanguinante mi sono trascinato verso la casa. A quel punto ho chiamato aiuto, e sono stato soccorso da un’amica che vive qui a due passi. Mi sono ritrovato con la gamba dilaniata, in terra una pozza di sangue. Dopo lo scampato pericolo mi sono sentito svenire".

L’uomo è stato portato all’ospedale; ha una prognosi di sette giorni per i morsi riportati. I medici gli hanno dato anche farmaci di prassi nei casi in cui si venga assaliti da un animale selvatico. La presenza di lupi in quella zona non è straordinaria. "Un nostro vicino – prosegue Pelagatti – che ha messo delle fototrappole, ha censito due branchi, uno da nove elementi, l’altro da quattro. In più c’è un solitario che gira per questi paraggi. Li vediamo anche di giorno; si tengono alla larga ma comunque a una distanza che ci permette di individuarli. Una situazione davvero assurda per gli animali, e a questo punto anche per le persone".

Della questione è stato informato anche il primo cittadino di Lastra a Signa, Emanuele Caporaso. Sul caso è intervenuto anche il presidente dell’associazione di categoria Cia Toscana, Valentino Berni. "I lupi non c’è più da contarli, ma da iniziare a contenerli – avverte in una nota –. La situazione non è più sostenibile, sta peggiorando sempre di più. Questo episodio è accaduto a Lastra a Signa, ovvero non in una zona di boschi e vegetazione, ormai i lupi, come Cia ripete da tempo, sono nelle aree urbane. L’emergenza lupo non è più rimandabile. Bisogna che la politica locale e nazionale ne prenda atto e passi dalle parole ai fatti, per un vero contenimento".