di Antonio Passanese
La notizia arriva appena Joe Barone varca il portone di Palazzo Vecchio: "Bisogna rinviare i lavori al Franchi". Teniamoci i 151 milioni, andremo al Padovani (pronto tra un anno con una capienza da 16mila posti), anche perché sullo stadio di Empoli è fumata per "motivi di ordine pubblico". Mattina, l’ora del summit. Il direttore generale della Fiorentina è il primo ad arrivare in Comune (erano le 10.27) per una riunione a tre con i sindaci Dario Nardella e Branda Barnini (che si palesa in via dei Gondi con mezz’ora di distanza). Unico argomento (spinoso) in agenda è la possibilità che la Fiorentina, durante i lavori di restyling del Franchi, possa disputare le sue partite al Castellani. Ma Barnini è irremovibile.
"Empoli, anche per questioni di sicurezza, non è disposta ad accettare la proposta", avrebbe ribadito senza tanti giri di parole a Nardella e Barone, chiudendo così ogni trattativa. E a metà giornata è lo stesso Nardella a confermarlo: "Abbiamo consultato la sindaca e ad oggi non ci sono le condizioni. Tuttavia è stato un incontro molto approfondito e cordiale in cui abbiamo vagliato tutte le possibili opzioni che riguardano Empoli quindi a questo punto lavoriamo ad altre soluzioni. Abbiamo il tempo necessario per farlo e sicuramente la collaborazione con la Fiorentina, su questo piano, è assicurata".
Dopo un vis a vis durato quasi due ore, Barone (scuro in volto anche dopo la chiusura di Empoli) esce da Palazzo Vecchio, e ai giornalisti pone due questioni, non di poco conto. Uno è il restauro dello stadio Franchi, l’altro sono i tempi di realizzazione dell’intervento ma soprattuto nel frattempo "dove andiamo a giocare?". "Ci sono 150 milioni dal Governo, non bisogna perderli, forse bisogna spostare i lavori finché il Padovani non diventa realtà. Questo è un tema che chiederò sia al sindaco Nardella che al Governo". E il dg della Viola sarebbe disposto a parlare direttamente con Roma per cercare una soluzione che possa accontentare tutti senza però far sfumare il fondo da 151 milioni di euro. "L’ipotesi Padovani è quella più fattibile ma bisogna capire i tempi della sua realizzazione che sono aggiornati tra la fine del 2024 e gli inizi del 2025, rimane il tema di dove andiamo a giocare – ha detto – Da parte mia c’è la volontà di proteggere la tifoseria perché spostarci fuori da Firenze è molto difficile per un motivo di costi che non vogliamo gettare sui tifosi, quindi bisogna dare massimo rispetto per il nostro popolo perché merita solo quello". Da Palazzo Vecchio fanno sapere che per ritardare i lavori di restyling del Franchi servirebbe un intervento del governo e probabilmente anche un intervento legislativo per modificare le tempistiche sui fondi del Piano di investimenti complementari.
"Con il ministro dello Sport Abodi ho parlato la settimana scorsa, ho parlato anche con un sottosegretario del governo Meloni, ci siamo incontrati però il piano chiaro di dove andremo a giocare al momento non è reale", aggiunge Barone.
Il consigliere regionale della lega (ed ex giocatore della Fiorentina) Giovanni Galli parla di "situazione imbarazzante che lascerà una pesante eredità a chi verrà dopo Nardella". Anche Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici del partito attacca l’amministrazione: "Nardella è chiaramente in difficoltà e non sa come uscirne. Dopo aver perso anni con Mercafir e Pnrr e Padovani, auspico si voglia lavorare a una soluzione concreta con la società".