
Ospedale (archivio)
Firenze, 26 settembre 2022 - Sanguinamento uterino, forte dolore pelvico e disturbi mestruali sono i sintomi più comuni di due patologie che compromettono l'apparato genitale femminile: l'endometriosi e i fibromi uterini. Nonostante siano malattie benigne, provocano grande dolore fisico e mentale, impattando fortemente la vita di ogni giorno. Le donne colpite da endometriosi in Italia sarebbero il 10-15% in età riproduttiva (mentre il 30-50% delle affette sono infertili o hanno difficoltà a concepire). Per i fibromi, invece, coloro che ne soffrono sono circa 3 milioni. A verificarlo è AOGOI (Associazioni Ostetrici Ginecologici Ospedalieri Italiani). Entrambe le malattie si manifestano quando il corpo della donna sintetizza una eccessiva quantità di estrogeni (ormoni sessuali femminili).
All'evento “Patologie benigne dell’utero: “Focus on fibromi ed endometriosi” – Patologie benigne e fertilità: Management e strategie”, della "SUMMER SCHOOL 2022 – Il PNRR tra economia di guerra ed innovazione dirompente”, organizzata da Motore Sanità, è intervenuta Maria Elisabetta Coccia, responsabile UOC Ginecologia ed ostetricia - Centro PMA Careggi, Firenze. "Queste malattie hanno la caratteristica di poter colpire la donna in età riproduttiva. L'approccio a queste è cambiato radicalmente negli ultimi anni, con un approccio senpre più personalizzato e mininvasivo sulla paziente". La dottoressa Coccia sottolinea come la chirurgia non sia l'unica soluzione e tantomeno la migliore. Dello stesso parere è Paolo Petruzzelli, dirigente ASO OIRM Sant'Anna di Torino: "Il concetto chiave deve essere che la chirurgia deve venire in seconda battuta. Sono però ben poche le regioni italiane che si sono dotate di PDTA (Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali) per standardizzare i sistemi di diagnosi e cura".
Le patologie femminili, infatti, sono da sempre sottovalutate, a causa della poca informazione anche da parte degli stessi medici sulle cure e terapie da intraprendere. Come ha spiegato Sonia Manente, presidente Associazione Endometriosi FVG OdV: "È necessario creare percorsi accelerati per una diagnosi precoce che ad oggi oscilla ancora dai 5 ai 9 anni; è necessario anche il riconoscimento di queste malattie come patologie croniche". Manente spiega infatti che non sono inserite all'interno dei LEA (i Livelli essenziali di assistenza). Senza il riconoscimento della malattia non sono accettati permessi di lavoro per sottoporsi agli esami diagnostici, visite che spesso devono essere svolte fuori regione.
Alla domanda "Cosa può offrire il PNRR per aiutare le pazienti con endometriosi e fibromi?" ha risposto Monica Santagostini, presidente AENDO (Associeazione Italiana Dolore Pelvico ed Endometriosi). "La paziente ha la necessità di un accesso vicino sul territorio alle cure, i fondi del PNRR possono dare una risposta a questa necessità delle pazienti, ma sarà necessario monitorare che verrà fatto funzionare per davvero".
Per migliorare l'autovalutazione il ministero della Salute sta creando un sistema di prevenzione: dopo una serie di domande appariranno i numeri a cui rivolgersi per i servizi medici. Un'altra iniziativa, con lo scopo di favorire la conoscenza dell'endometriosi, è un progetto di AOGOI. Elsa Viora, presidente dell'Associazione: "Abbiamo creato un libretto sulla diagnosi strumentale di endometriosi proprio per formare e informare gli operatori sanitari su questa patologia".