"Non servono proposte rattoppate, serve un gigantesco piano di investimenti che metta nelle mani del pubblico il timone di questa gigantesca trasformazione. Le tre grandi aziende italiane dell’energia - Enel, Snam ed Eni - tornino ad essere totalmente pubbliche". È quanto scrive l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni secondo cui solo con Enel, Snam e Eni di nuovo pubbliche "potremo mettere a terra un poderoso investimento in rinnovabili e puntare all’autosufficienza e alla sostenibilità, non solo contenendo le spinte speculative, ma redistribuendo ai cittadini, non solo benefici ambientali, ma anche economici. È tempo di avere coraggio". Monni evidenzia che "l’emergenza che stiamo affrontando è grandiosa e ha bisogno di risposte straordinarie. Anche in Toscana, in poche settimane, abbiamo combattuto contro la più grave siccità degli ultimi 70 anni, affrontato incendi che sembravano inarrestabili, visto chicchi di grandine grandi come palle da tennis, siamo stati colpiti da eventi estremi che hanno provocato danni e vittime".
Immediata, e secca, la risposta a Monni da parte di Gabriele Toccafondi: "La proposta di Monni – scrive in una nota il deputato uscente e candidato di Italia Viva nel collegio uninominale di Firenze – rappresenta l’ennesima riprova che il Pd ha sposato l’Agenda Bertinotti, altro che Draghi! Una ricetta che implicherebbe l’uscita dalla borsa di queste tre grandi aziende e un salasso micidiale per le esangui casse dello Stato. Immagino che il Pd risolverebbe tutto con un’altra bella tassa, la specialità della casa. Giani e Nardella che ne pensano?". "Come ciliegina sulla torta – conclude Toccafondi – Monni propone pannelli solari lungo tutta la Fi-Pi-Li, ma la vera priorità è quella di rendere quella strada sicura e scorrevole. Niente invece ancora è stato chiarito sugli impianti dei rifiuti, forse è il caso di conoscere dove verranno conferiti".
Toccafondi è poi intervenuto sul caso aeroporto: "Noi ci siamo, schiena dritta e testa alta come un anno fa per le comunali di Sesto, non rinnegando il riformismo, la fiducia a Draghi, le nostre battaglie, la volontà di dire sì alle infrastrutture che servono come non mai. Aeroporto, Alta Velocità, impianti rifiuti, tramvie, rigassificatore, tanto per citarne alcuni. Il collegio uninominale in cui sono candidato è grande e politicamente complicato: 28 comuni governati o dalla sinistra o dal Pd. Sta a noi spiegare tutte le contraddizioni di una coalizione con Sinistra Italiana, Verdi, gli ex 5 stelle e un Pd sempre meno riformista. Una coalizione in cui ognuno ha un programma e idee diverse su tutto, in particolare sulle infrastrutture che qui servono urgentemente. A destra come a sinistra che pensano della nuova pista dell’aeroporto? Degli impianti per gestire i rifiuti, termovalorizzatore compreso? Della Tav? Delle tramvie? Noi abbiamo le idee chiare e non abbiamo paura a dichiararle. Altrove per ora solo un assordante silenzio".
R. F.