FIRENZE
Cronaca

Energia pulita dall’Arno. Isolotto e San Niccolò. Centrali idroelettriche pronte entro marzo

Gli impianti saranno 12: in un anno produrranno 55 gigawatt l’ora. L’assessora Monni: "Un investimento da 80 milioni di euro. Serviranno a soddisfare l’equivalente del fabbisogno di 20mila famiglie".

Energia pulita dall’Arno. Isolotto e San Niccolò. Centrali idroelettriche pronte entro marzo

di Lisa Ciardi

Un tempo pescaie, oggi mini centrali idroelettriche. Vanno avanti i lavori di recupero e riqualificazione delle traverse (dette anche briglie) del tratto fiorentino dell’Arno, coinvolte in un project financing, ovvero in un progetto finanziato dal privato (la società Iniziative Toscane) che poi recupererà l’investimento dall’entrata in funzione dell’opera e quindi, in questo caso, attraverso la produzione di energia elettrica. Il piano, che è stato portato avanti in accordo con la Regione, prevede la risistemazione di 13 pescaie per creare 12 impianti che produrranno energia dall’acqua. Le opere si collocano lungo l’asta del grande fiume toscano, in un tratto di 55 chilometri, fra Incisa e le Signe, per un investimento da 80 milioni di euro. Di questi, circa 16 servono per ristrutturare le pescaie e riqualificare le sponde.

La concessione avrà durata di trent’anni, estendibili di ulteriori dieci, durante i quali sia le opere idrauliche che quelle destinate alla produzione idroelettrica saranno mantenute e gestite dal concessionario (Iniziative Toscane appunto). Finito questo periodo, rientreranno nella proprietà della Regione Toscana che potrà provvedere a un nuovo affidamento. La produzione di energia elettrica stimata con l’entrata in funzione dei dodici impianti si aggira sui 55 gigawattora l’anno, pari a quella necessaria per far fronte al fabbisogno di circa 20mila famiglie, con un risparmio stimato di 25mila tonnellate annue di CO2.

Ma a che punto sono i lavori? Le mini centrali idroelettriche di Incisa e Compiobbi sono entrate in funzione già a maggio, mentre entro la fine del 2023 toccherà ad altre quattro: Martellina e Cartiera, Ellera, Sant’Andrea a Rovezzano e Isolotto. Entro i primi tre mesi del 2024 dovrebbe essere la volta della pescaia di San Niccolò, mentre prima di giugno inizieranno a produrre energia le briglie delle Sieci e del Ponte d’Annibale. Più indietro i lavori alla Nave di Rovezzano, dove sono in corso alcuni approfondimenti tecnici, oltre che quelli di Porto di Mezzo, fra Signa e Lastra a Signa, i cui cantieri sono appena partiti, e di Rignano (in fase di avvio).

"Quello in corso è un intervento particolarmente significativo - ha spiegato l’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni - non soltanto per l’importo di 80 milioni di euro, ma anche perché il progetto tiene insieme i due aspetti della conversione ecologica: la produzione di energia pulita e la capacità di adattamento ai fenomeni meteo estremi. Dai due impianti di Incisa e Compiobbi che sono già entrati in esercizio si produce energia per 1.500 famiglie e qui sono già state installate 10 centraline di ricarica per i veicoli elettrici". Anche in altri quattro dei dodici impianti di produzione di energia, saranno installate colonnine per la ricarica di veicoli elettrici alimentate direttamente dall’energia prodotta dall’Arno.