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Ennesimo tentativo di vendita per l’ex sanatorio Banti

VAGLIA Nuovo tentativo di vendita, il sesto, da parte della Asl Toscana Centro, per l’ex sanatorio Banti di Pratolino. Anche stavolta,...

VAGLIANuovo tentativo di vendita, il sesto, da parte della Asl Toscana Centro, per l’ex sanatorio Banti di Pratolino. Anche stavolta, come nel caso dei precedenti tentativi di trovare un acquirente, oggetto del bando sono i 13 mila metri quadri di fabbricati ed i 64 mila di terreni circostanti. Non è cambiato, rispetto al tentativo di vendita dello scorso anno, il prezzo a base d’asta, ancora fissato in 2 milioni e 216 mila euro, così come non sono cambiate le possibili destinazioni d’uso ammesse, che anche stavolta risultano, come da relazione tecnica: "Residenziale, turistico-ricettivo, direzionale e di servizio. Per la sola funzione residenziale è stabilito un limite massimo del 30 % della supericie edificata esistente (pari a 12.000 mq), di cui il 10% da destinare ad edilizia sociale".

Si tratta, a questo punto, del sesto bando di vendita, dopo che negli anni scorsi altri tentativi del genere sono andati deserti. Anni nei quali si è passati da una base d’asta di sei milioni a una attuale di 2 milioni, per la precisione 2 milioni e 216 mila euro, senza purtroppo che si siano trovati acquirenti. Il nuovo bando, preticamente identico a quello emesso lo scorso anno, prevede come termine per gli interessati le ore 12.00 del prossimo primo Aprile.

Per quella data si saprà se ci saranno dei potenziali interessati o se si sarà trattato di un nuovo flop. Ricordiamo che la grande struttura abbandonata, nel 2022, è stata oggetto di un importante intervento per la rimozione dell’eternit dalle coperture, con relativa bonifica. Lavori che hanno permesso la rimozione e lo smaltimento delle coperture ed il confinamento del materiale presente nella centrale termica. Nella circostanza fu anche ripristinata, per l’ennesima volta, la recinzione esterna intorno all’edificio, purtroppo spesso meta di vandali e di sbandati. Con un intervento che, tra bonifica dall’amianto e rifacimento delle temponature, costò circa 110 mila euro.

Nicola Di Renzone