PAOLO GUIDOTTI
Cronaca

Enrico Lo Verso e un inarrivabile Pirandello

L’attore porta in scena stasera al Corsini di Barberino ’Uno nessuno centomila’, romanzo tra i più celebri del grande drammaturgo siciliano

Enrico Lo Verso e un inarrivabile Pirandello

di Paolo Guidotti

Enrico Lo Verso stasera sarà protagonista al teatro Corsini di Barberino di Mugello, con il suo "Uno nessuno centomila", trasposizione teatrale del romanzo di Luigi Pirandello, curata da Alessandra Pizzi, che è anche regista dello spettacolo. "Inspiegabile", risponde Lo Verso a chi gli chiede ragione dello straordinario successo di questa messa in scena, che ormai continua dal 2016, con quasi 400 mila spettatori e oltre 550 rappresentazioni. E pensare che l’attore siciliano, classe 1964, aveva deciso che non avrebbe più calcato i palcoscenici teatrali, proiettato sempre più verso il cinema, dove ha partecipato ad oltre 50 film, lavorando con registi come Squitieri, Pupi Avati, Ridley Scott, Tornatore, Placido, Scola. E con Gianni Amelio, che l’ha voluto protagonista in tre film come Lamerica, Il ladro di bambini, Così ridevano.

"Quando Alessandra Pizzi mi propose il testo – racconta Lo Verso – e dissi che non avevo più intenzione di fare teatro. Ma ci mettemmo a chiacchierare e quando mi spiegò che era un testo da Pirandello la cosa mi incuriosì, perché con così tanto teatro di Pirandello era andata a scegliere proprio un romanzo. E mi parlò di un adattamento teatrale particolare. Così le dissi, ‘Non lo faccio ma voglio leggerlo’. E dopo averlo letto pensai che si trattava di un testo che meritasse di andare in scena almeno una volta: essendo un testo, sulla carta, di una certa difficoltà, non avrebbe avuto un pubblico. Faremo un paio di date, sessanta spettatori. E invece stiamo andando avanti dal 2016, prima della pandemia facevamo una città al giorno, più di 550 repliche ormai, non tengo più il conto. Ed è bello scoprire che ci sono spettatori che tornano a vedere lo spettacolo".

Enrico Lo Verso è solo sul palco, nei panni di Vitangelo Moscarda, o "Gengè", come lo chiama la moglie del protagonista del più famoso romanzo di Pirandello. E ogni volta l’attore si diverte: "Lo trovo uno spettacolo realistico, sincero. Pur avendolo fatto così tante volte, mai ho provato un momento di noia, mi diverto, mi sento a casa, in una situazione in cui trovo un altro che ragiona come me o forse sono io che ragiono come lui. E forse nessuno di noi due ragiona realmente".

La chiave del successo di ’Uno nessuno centomila’? "Non la so proprio, altrimenti avremmo altri dodici spettacoli così, per avere il tutto esaurito. Diciamo che da una parte c’è l’importanza e la solidità del testo di base, quello di Pirandello, poi un adattamento coraggioso e particolare e infine forse anche il manifesto che… è molto bello; c’è la voglia di divertirmi mia, che diventa contagiosa, e sono tanti quelli che non pensavano che Pirandello potesse essere così leggero".

Sì, perché si parla di maschere e di crisi dell’io, ma lo si fa con leggerezza. In scena va il dramma della vita di Moscarda e il protagonista racconta difficoltà e sforzi che ha fatto: "Ma – nota Lo Verso – lo fa con il sorriso, con una serenità infinita. Io penso al protagonista come un nonno in pizzeria con amici figli e tanti nipoti, un nonno che racconta come ha raggiunto la serenità. In questo senso c’è un fine positivo nello spettacolo. E peraltro non mancano neppure gi spunti comici, e sono molto contento quando sento lo spettatore che ride perché avverte il grottesco e il paradosso".

L’appuntamento è per stasera alle 21 al teatro Corsini di Barberino di Mugello. Per scoprire se e quando, nella vita di ogni giorno, siamo uno o centomila.