
Oltre mezzo secolo fa cantava "Mettete dei fiori nei vostri cannoni" e suonava in uno dei gruppi beat più famosi d’Italia. Ora Enrico Maria Papes, batterista e inconfondibile voce baritonale dei "Giganti", sabato prossimo festeggia "i suoi primi Ottanta". E lo farà in piazza, circondato da un gruppo di amici musicisti, a Palazzuolo sul Senio, sull’Appennino mugellano, dove quasi trent’anni fa ha deciso di vivere. Ricordi di vita il musicista milanese trapiantato in Toscana ne ha parecchi, tanto da aver deciso di scrivere un libro sulla sua vita. "Papes" uscirà tra qualche mese, ma intanto, nella serata dedicata al suo ottantesimo compleanno, lo presenterà in anteprima: "E’ un libro double-face, nel quale parlo della mia esperienza professionale ed anche della mia vita personale. E devo dire che è stato bello ripercorrere la mia vita e concludere che, in linea di massima, sono stato fortunato".
A vent’anni entra nei Califfi, e nel 1965 ecco "I Giganti": il gruppo milanese sforna in pochi anni alcune hit rimaste nella storia della musica italiana, da Tema a Proposta, da Una ragazza in due a La bomba atomica. "Era un’epoca nella quale non mancavano i fermenti – dice Papes – , e chi aveva un minimo di coraggio, fantasia e creatività poteva trovare spazi per dire e per fare cose nuove. Oggi c’è un appiattimento generale, ma spero che prima o poi i giovani si risveglino". De André cantava che a un musicista "suonare tocca, per tutta la vita", e Papes è d’accordo, ma con una precisazione. "Sì suonare ti tocca per tutta la vita, anche se le occasioni diventano sempre più rare. Ma lo spirito è quello di un tempo, e il 21 agosto a Palazzuolo conto di dimostrarlo". Ci saranno giovani musicisti e cantanti, Caterina e Giada Minardi, ci saranno gli amici di Marradi, Pape Gurioli Quartet, i Quarto Stato, Any e torneranno sul palco i The Life, il gruppo con cui suonavo rock a metà degli anni ’70.
Paolo Guidotti