Eolico a Villore. Ambientalisti in rivolta

L'assessore regionale all'ambiente Monia Monni ha incontrato associazioni anti-eolico a Firenze. Le organizzazioni ambientaliste si oppongono al progetto di Monte Giogo di Villore, citando rischi per la biodiversità e il territorio. Chiedono coerenza con le posizioni contrarie del presidente toscano Eugenio Giani su altri progetti eolici.

Eolico a Villore. Ambientalisti in rivolta

L'assessore regionale all'ambiente Monia Monni ha incontrato associazioni anti-eolico a Firenze. Le organizzazioni ambientaliste si oppongono al progetto di Monte Giogo di Villore, citando rischi per la biodiversità e il territorio. Chiedono coerenza con le posizioni contrarie del presidente toscano Eugenio Giani su altri progetti eolici.

Nei giorni scorsi si è tenuto a Firenze un incontro tra l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni, che ha convocato la riunione, ed associazioni e comitati anti-eolico. Il fronte è diviso, e ci sono anche organizzazioni ambientaliste che chiedono di accelerare con le rinnovabili e con gli impianti eolico come quello del progetto di Monte Giogo di Villore. Così all’incontro, e ora con una nota, Italia Nostra, Atto Primo, il Grig, il Cai, il Comitato Tutela Crinale Mugellano Crinali liberi, il Comitato no eolico industriale di Firenzuola, NUDM-Mugello lo ribadiscono: "I crinali del Monte Giogo di Villore Corella, ai confini del Parco Nazionale Foreste Casentinesi, sono l’emblema di zona inidonea per installazione di un impianto industriale eolico."

Ricordano che la zona è "habitat di specie protette preziose e indispensabili per la salute dell’ambiente come cinque specie di chirotteri a rischio di sopravvivenza, la presenza stabile dell’aquila reale veleggiatrice e del biancone, il gatto selvatico, anfibi quali la salamandra perspicillata, la salamandra pezzata, il geotritone, la rana italica, il prezioso gambero".

Ricordano "la compromissione della sentieristica interessata da turismo lento ed escursionistico, la mancanza di infrastrutture per accedere ai siti di posizionamento delle mega pale di 170 metri, la presenza di foreste con alberi vetusti e di crinali boscati, il territorio instabile, fragile e franoso, a rischio sismico, l’enorme consumo di suolo richiesto dal progetto". E facendo riferimento ad alcune recenti dichiarazioni del presidente della Toscana Eugenio Giani, contrarie a progetti di impianti eolici in Maremma e in Val di Cornia chiedono di estendere tale giudizio anche al Mugello e al Montefeltro: "diversamente vorrebbe dire che esiste una Toscana da tutelare e una marginale, che è possibile declassare e degradare a sito industriale".

Paolo Guidotti