REDAZIONE FIRENZE

"Era una società della cosca, faceva quello che dicevano loro"

La famiglia De Stefano chiede all’imprenditore Aiello (poi pentito) di fare il ’direttore’ nella società commissariata

L’indagine Helios della Dda di Reggio che evidenzia rapporti tra alti dirigenti di Avr Spa, esponenti politici, dipendenti-tramite con le cosche, verte anche su dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Seentito il 17.2.2017 Vincenzo Cristiano, cosca Bertuca di Villa San Giovanni, ritenuto attendibile riferì di essere a conoscenza di come AVR ‘rispondesse’ alla cosca De Stefano di Reggio, in particolare a Paolo Rosario De Stefano, 44 anni, noto con il cognome Caponera, poi legittimato dal padre naturale Giorgio Carmelo De Stefano. Cristiano riferì che la società godeva della "protezione assicurata dalla cosca tanto che non aveva mai subito danneggiamenti".

Un altro collaboratore, il manager Salvatore Aiello, sentito molto prima, nel 2014. Dopo l’interdittiva antimafia che aveva colpito la società ‘Leonia’, nel 2013 il servizio di raccolta rifiuti era stato affidato dal Comune di Reggio ad Avr. La cosca chiede ad Aiello di prendere il posto di un dipendente Avr referente della cosca De Stefano, quale ‘direttore’ della società. Nel colloquio Caponera aveva specificato che Avr ‘era una società loro’, che ’faceva quello che dicevano ‘loro’: la cosca De Stefano. In Avr lavora l’ing.Veronica Gatto (indagata in ‘Helios’), parente di Umberto Gatto, fatto assumere da Caponera ad Aiello nell’azienda ‘Fata Morgana’. Tra gli elementi di prova le dichiarazioni dell’imprenditore (e collaboratore di giustizia) Roberto Lucibello. Riferì che in Avr "si stanno verificando le infiltrazioni mafiose avvenute in altra società, ma in maniera meno evidente, meno eclatante, con meno clamore".

giovanni spano