ANDREA SPINELLI
Cronaca

Ermal Meta qui e ora al Puccini: "L’emozione di canzoni istantanee"

Il cantautore in scena stasera con Davide Antonio Pio: "Improvvisiamo tanto, lasciandoci guidare dal momento" . Tra musica e teatralità uno spettacolo dove "tutto è autentico, all’insegna del coraggio della sorpresa".

Ermal Meta, 43 anni, stasera in concerto al Teatro Puccini di Firenze

Ermal Meta, 43 anni, stasera in concerto al Teatro Puccini di Firenze

Cosa c’è prima delle canzoni? Ermal Meta, 43 anni, ultimo album in studio quel Buona fortuna pubblicato nel 2024 e dedicato alla figlia che sarebbe nata pochi mesi dopo l’uscita del disco, se lo domanda nello spettacolo con cui torna stasera a Firenze sul palco del Puccini. "C’è un lampo intuitivo, che illumina uno spazio all’interno del quale scorgi qualcosa" spiega lui. "Non capendo subito cos’è, devi cercare di tradurlo nel minor tempo possibile attraverso quella che chiamiamo ispirazione. Le canzoni nascono da questo humus, da questo insieme di suoni che lasciano emergere qualcosa, originando un’onda che poi diventa una canzone. L’idea dello spettacolo è stata proprio ricreare sulla scena questo percorso musicale".

Cos’è cambiato e cos’è rimasto rispetto alla prima a Orvieto di fine marzo? "Sono rimaste le canzoni, e neppure troppo quelle, perché in scena improvvisiamo tanto e con Davide Antonio Pio, pianista e co-autore dello spettacolo, ce ne inventiamo addirittura d’istantanee, lasciandoci guidare dagli umori del momento".

Il trionfo del qui ed ora. "Assolutamente. Non ci sono basi, non ci sono sequenze, è tutto cotto e mangiato. Vero che sul palco siamo in due, ma abbiamo un sacco di strumenti: un pianoforte, un mellotron, un sintetizzatore, un Analogue Systems French Connection, un vocoder, chitarre elettriche e acustiche, loop. Insomma, un sacco di roba. Scherzando, diciamo di essere un esercito di due persone".

Nello spettacolo ci sono pure degli inediti. "Al momento ne faccio tre, per guardare negli occhi il pubblico e vedere l’effetto che fanno. Nelle prossime date magari ne aggiungerò qualche altro seguendo il processo utilizzato un tempo di testare le nuove composizioni prima di registrarle".

Qual è il primo ricordo che le scava dentro l’idea di tornare a cantare a Firenze? "A riaffiorare dalle nebbie di un passato abbastanza lontano è innanzitrutto un concerto al Viper Theatre del tempo in cui militavo ancora ne La Fame di Camilla. Suonammo, infatti, prima di Paolo Benvegnù e passammo poi il dopo-spettacolo in camerino a chiacchierare e a scherzare con lui".

Che effetto le fa riguardare quella foto del 2016, a Sanremo, con altre tre giovani Nuove Proposte di quell’edizione quali Irama, Gabbani e Mahmood? "Mi rende orgoglioso. Perché vedo un Ermal smanioso di trovare la strada giusta per portare alla gente la sua musica. E ogni volta che ho davanti a quello scatto la prima cosa che mi viene da dirgli: bravo, ce l’hai fatta".

Fra due settimane torna con Noemi e Big Mama al timone del concertone romano del Primo Maggio. "Sono orgoglioso che gli organizzatori, dopo l’esperienza 2014, ci abbiano rinnovato la fiducia. Sono totalmente all’oscuro dei partecipanti, ma penso proprio che sarà un cast pazzesco. Speriamo solo che il cielo non ci mandi ancora pioggia, perché per invocare la clemenza del meteo Hallelujah me la sono giocata già l’anno scorso e stavolta o mi invento un “osanna“ o non so proprio cosa fare".